LA LENTA, COSTANTE CRESCITA DELLA CHIESA NEL MONDO

ANALISI RELATIVA ALLA CONSISTENZA NUMERICA
DEGLI OPERATORI PASTORALI
Aggiornamento 2004


1. L' "Annuarium Statisticum Ecclesiae 2004", preparato dall'Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa ed edito dalla Libreria Editrice Vaticana fa riferimento agli anni 1978-2002.
Rispetto al più noto Annuario Pontificio, nel quale vengono privilegiati nomi e biografie, l'Annuario Statistico fornisce una fotografia dei principali fenomeni quantitativi che interessano la Chiesa Cattolica nei diversi paesi e nei singoli Continenti.
I dati, come ogni anno, vengono arricchiti da didascalie nelle lingue latina, inglese e francese e sono integrati da grafici per meglio evidenziare le variazioni strutturali e temporali di alcuni basilari aspetti della Chiesa Cattolica.
Qui di seguito riportiamo alcune annotazioni sugli aspetti che ci appaiono costituire le tendenze più nette e di maggiore importanza per la Chiesa Cattolica fra il 1978, anno d'inizio del Pontificato di Giovanni Paolo II, e il 2002.

2. Il numero dei fedeli battezzati è venuto progressivamente accrescendosi a livello planetario passando, nell'arco di tempo qui preso in esame, da 757 milioni nel 1978 a 1.070 milioni nel 2002 (Tav. 1). La dinamica di tale incremento è risultata molto differenziata da continente a continente: mentre infatti in Africa si è registrato un incremento del 151% dei fedeli, all'estremo opposto, in Europa si è manifestata una situazione di pratica stabilità (+5,09%); da registrare sono anche i cospicui incrementi che si rilevano in Asia (+74,47%), in Oceania (+49,55%) e in America (+45,75%). È appena il caso di ricordare che tali andamenti sono correlati con quelli demografici, per cui un'informazione migliore ci viene dalla misura relativa dei fedeli ragguagliati al numero degli abitanti. Da uno sguardo a tali rapporti si evince che in Africa la tendenza alla crescita è risultata costante (si passa da 12 fedeli ogni 100 abitanti nel 1978, a 14 nel 1990 e a 17 nel 2002), mentre molto più contenuta tale crescita si manifesta in America e in Asia. Si può anche aggiungere che nei singoli continenti il numero relativo di fedeli varia fra dimensioni profondamente differenti: si va, per l'anno più recente, dai 3 fedeli ogni 100 abitanti in Asia, ai 62 dell'America. Inoltre si può ancora notare, al fine di poter disporre di un ordine di grandezza comparativo, che in Oceania tale numero relativo di fedeli è di circa 27, ed in Europa di 40.
Di particolare interesse ci appare la lettura dei dati sulla distribuzione dei cattolici battezzati nelle varie aree geografiche in cui è stato suddiviso il pianeta: in particolare, il continente America raccoglie il 50% dei cattolici del mondo intero, mentre l'Europa ne raccoglie il 26%. Quote minori si rinvengono in Africa (12,8%), Asia (10,3%) e Oceania (0,78%). I valori che abbiamo rammentato si riferiscono al 2002 e divergono alquanto da quelli del 1978: mette conto rilevare la tendenza alla contrazione dell'importanza relativa del numero di cattolici in Europa ed il movimento di crescita dell'importanza relativa dell'Africa.

3. Nei ventiquattro anni che vanno dal 1978 al 2002 il numero dei Vescovi è passato da 3.714 a 4.695, con un aumento relativo che sfiora il 27%, come risulta dalla Tav. 2. Tale movimento di lieve e progressiva crescita si riscontra in tutti i continenti, pur se la variazione relativa si presenta un po' più accentuata per l'Africa e per l'Oceania ed un po' al di sotto della tendenza generale per l'Europa e per l'America. Si può altresì segnalare che il peso relativo di ciascun continente è rimasto, nel periodo, pressoché invariato e commisurato all'importanza relativa delle singole realtà continentali.
Non è privo di interesse osservare anche i valori, qui di seguito esibiti, del numero di sacerdoti (diocesani o religiosi) per ogni vescovo al fine di cogliere, seppur approssimativamente, il bilanciamento di queste poste e le singole realtà continentali.


n. Sacerdoti / n. Vescovi
Continente 1978 1990 2002
Africa 39,2 41,3 47,4
America 84,9 74,7 68,9
Asia 53,4 58,0 67,4
Europa 199,9 156,5 134,8
Oceania 59,3 51,2 38,5
Mondo 113,3 95,8 86,3

A livello mondiale tale rapporto è venuto a decrescere nel corso del tempo, evidenziando così una migliore e più armonica distribuzione dei vescovi nelle realtà continentali, o meglio un significativo equilibrio quantitativo fra sacerdoti e vescovi, al trascorrere del tempo.

4. Nel 2002 i sacerdoti erano 405.058 di cui 267.334 membri del clero diocesano e 137.724 del clero religioso; nel 1978 erano invece 420.971 suddivisi in 262.485 diocesani e 158.486 religiosi (Tav. 3). L'incidenza del clero diocesano e di quello religioso è mutata in modo significativo: rispettivamente 62% e 38% nel 1978 contro il 66% e il 34% nel 2002.
Il numero complessivo di sacerdoti nel 2002 rispetto a quello del 1978 ha subito una flessione del 3,78%, risultante dal decremento del 13,10% del clero religioso e dall'aumento dell'1,85% di quello diocesano. Il decremento percentuale più alto si è registrato in Europa (circa il 19% per entrambe le categorie di clero) a cui segue l'Oceania; sono invece aumentati i sacerdoti asiatici (diocesani e religiosi) e quelli diocesani dell'Africa e dell'America. Tranne che nell'Asia, il clero religioso è ovunque diminuito.
Va anche precisato che la lieve flessione del numero complessivo di sacerdoti (diocesani o religiosi) fra i due anni serrafila della presente analisi si è manifestato nel periodo 1978-1990, a cui è seguito un periodo di sostanziale ricrescita. Va anche precisato che il declino numerico è ascrivibile principalmente ai sacerdoti religiosi, passati da 158.486 a 145.477 ed a 137.724 nei tre anni 1978, 1990 e 2002.
Contestualmente i sacerdoti diocesani sono passati da 262.485 nel 1978 a 257.696 nel 1990 per risalire a 267.334 nel 2002.
La distribuzione del clero nel 2002 tra i continenti è caratterizzata da una forte prevalenza di sacerdoti europei (50,3%) che sono circa il doppio dei preti americani; il clero asiatico incide per l'11,3%, quello africano per il 7,2% e quello dell'Oceania per l' 1,2%. Tra il 1978 e il 2002 non è variata l'incidenza relativa dei sacerdoti dell'Oceania; invece è cresciuto il peso sia del clero africano, sia quello del clero americano che quello dei sacerdoti asiatici, crescita che è andata a scapito del peso del clero europeo che è vistosamente sceso dal 59,5% al 50,3%. Ancora più forte è la diminuzione dell'incidenza del clero diocesano europeo che nel periodo considerato si è ridotto dal 66,4 al 53,0 per cento; minore riduzione si è avuta invece per il clero religioso, sceso dal 48,2 al 45,0 per cento.
Dal gioco combinato delle variazioni demografiche e dei mutamenti del numero dei sacerdoti derivano alcuni assetti variabili per il numero di cattolici per sacerdote. Questo rapporto è venuto aumentando nel corso del tempo e, a livello globale, si è passati da 1.797 cattolici per sacerdote all'inizio del periodo, a 2.642 alla fine. Il numero di cattolici per ogni sacerdote è aumentato in ogni continente; tuttavia la dimensione del rapporto ci appare non poco diversa da continente a continente. Nel 2002, ad esempio, a fronte di circa 1.300 cattolici, che mediamente gravitavano su ogni sacerdote in Europa, in Africa se ne contavano circa 4.700 ed in America 4.400 e questi valori danno conto del differente assetto dei rapporti fra gli operatori pastorali e i fedeli.

5. L'azione pastorale dei vescovi e dei sacerdoti viene naturalmente affiancata da altre figure di operatori pastorali: all'analisi di queste dedichiamo le seguenti osservazioni.
Avvertiamo intanto, per avere un ordine di grandezza delle compagini, che i diaconi permanenti diocesani e religiosi, assieme considerati, costituiscono al 2002 un po' meno del 55% dei religiosi professi non sacerdoti (55 mila nel 2002) e che questi, a loro volta, risultano 14 volte meno delle religiose professe.
I diaconi permanenti costituiscono il gruppo in più forte evoluzione nel corso del tempo: complessivamente in tutti i continenti si sono più che quintuplicati, con un incremento relativo del 441% (Tav. 4). Se l'aumento si è manifestato ovunque, tuttavia i ritmi di incremento permangono molto diversi fra le varie aree continentali: in Europa l'incremento è risultato progressivo e fortissimo (del 762%), in Asia, di contro, molto più contenuto (175%) e nei restanti continenti più o meno dello stesso ordine di grandezza. Non sono da segnalare variazioni di grande rilievo nella distribuzione planetaria dei diaconi durante il periodo esaminato: si verifica solo una diminuzione del numero relativo di diaconi in America ed una altrettanta crescita di quello dell'Europa.
Non è privo di interesse rammentare che questa figura religiosa è molto presente in America (specialmente quella del Nord) con il 65% di tutti i diaconi nel mondo, ed anche in Europa (32%).
I religiosi professi non sacerdoti, costituiscono un gruppo, a livello planetario, in notevole contrazione: se ne annoveravano 76 mila nel 1978 e sono diventati 55 mila nel 2002. La contrazione, tuttavia, è da ascriversi, in ordine di importanza, al gruppo oceanico, a quello europeo ed a quello americano, mentre, per converso, in Africa questi religiosi si sono incrementati e così anche in Asia, seppure in misura minore. Tali movimenti hanno fatto sì che il peso relativo dei vari continenti sia venuto progressivamente a mutare come può direttamente rilevarsi dai dati percentuali esibiti nella Tav. 5.
Consideriamo ora le variazioni sia temporali sia territoriali delle religiose professe che costituiscono, come già si accennava, il gruppo religioso di grande importanza quantitativa: nel 1978 esse sfioravano dal basso il milione di persone. Ebbene, anche questo gruppo, a livello mondiale, subisce una flessione nel periodo qui considerato, passando da 991 mila all'inizio del periodo, a 783 mila alla fine, con un decremento relativo accentuato (-21%, su un arco di 24 anni). Ancora una volta si deve sottolineare la profonda differenza di comportamenti fra i vari continenti: mentre l'Oceania, l'Europa e l'America, in minor misura quest'ultima, vedono una continua e progressiva riduzione dei contingenti di religiose professe, in Asia ed in Africa le popolazioni si accrescono consistentemente, tanto da contenere, complessivamente, la diminuzione osservata negli altri continenti. Ancora una volta possiamo osservare che questi movimenti portano con sé la variazione percentuale dei pesi continentali, come può direttamente leggersi nella Tav. 6.
6. Come si rileva dai dati esibiti nella Tav. 7, la tendenza alla crescita degli studenti di filosofia e di teologia presenti sia nei centri diocesani, sia nei centri religiosi, prosegue anche nel 2002. In quest'anno il numero complessivo dei seminaristi si attesta sulle 113 mila unità, ripartiti per il 35% fra i seminaristi religiosi e per il restante 65% fra i diocesani.
Nel complesso gli studenti di filosofia e teologia sono aumentati, come appena rammentato, anche nel 2002, tuttavia il ritmo di incremento si è notevolmente attenuato in quest'ultimo anno (0,9%) rispetto a quello medio annuo verificatosi nei precedenti ventitre anni (3,29%). La determinazione geografica dei ritmi di variazione non è sostanzialmente mutata quanto al segno, pur essendosi complessivamente attenuata nei continenti in cui si aveva crescita. Infatti l'Africa, che aveva un incremento medio nel periodo considerato pari all' 11,8%, è scesa ad un valore pari al 5,8% nell'ultimo anno; l'Asia, invece, che aveva un incremento medio annuo pari al 5,9% è rimasta praticamente stazionaria. La stazionarietà verificatasi anche in America è dovuta al gioco combinato di incremento e decremento: prosegue il decremento nella America Centrale nell'area delle Antille, si manifesta un lievissimo incremento nel Nord, prosegue la crescita dell'America del Sud. L'Europa costituisce un caso a sé in quanto negli ultimi anni si manifesta una diminuzione dei candidati al sacerdozio: il fenomeno andrebbe studiato e seguito con maggiore dettaglio temporale al fine di cogliere una eventuale mutata tendenza rispetto a quella, crescente nel complesso, verificatasi nel periodo globalmente considerato.
La distribuzione per grandi aree geografiche, se si eccettua l'Europa che presenta una ulteriore flessione anche nell'ultimo anno considerato, e la lieve crescita dell'Africa, rimane sostanzialmente invariata; tuttavia risulta più illuminante la considerazione dei rapporti, presenti sempre nella Tav. 7, del numero dei candidati al sacerdozio ragguagliati, area per area, rispettivamente al numero di cattolici e al numero di sacerdoti.
Per quanto riguarda il rapporto dei candidati al sacerdozio rispetto alla popolazione cattolica, non è privo di interesse rilevare che anche nel 2002 si pongono molto al di sopra della media mondiale (106 candidati per milione di cattolici), l'Asia (248) e l'Africa (162). Un po' al di sopra della media si pone l'Oceania (113), mentre tutte le altre zone si collocano al di sotto della media mondiale. Gli andamenti temporali vedono una forte crescita del quoziente in Africa e in Oceania, nel periodo 2001-2002, che prosegue la tendenza passata. L'Europa e l'Asia assistono ad un lievissimo calo nell'ultimo anno, che si contrappone alla tendenza verso la crescita rilevata in passato. Quasi sostanzialmente simile al quadro appena tracciato ci appare la lettura del rapporto, area per area, dei candidati al sacerdozio ragguagliati al numero di sacerdoti.
Il valore a livello planetario risulta pari a 280 candidati per 1000 sacerdoti, nel 2002. Il massimo si manifesta nel continente africano (759), mentre il minimo lo troviamo in Europa (123).