pupiavatiPUPI AVATI

Famiglia e memoria

di Vito Magno



Giuseppe Avati, in arte Pupi, fratello maggiore di Antonio Avati, sceneggiatore e produttore, nasce a Bologna il giorno 3 novembre 1938. Inizialmente tenta una carriera nel jazz (è anche clarinettista della Rheno Jazz Gang, con cui incide anche alcuni dischi per la Sahara), ma rinuncia dopo l'ingresso nella band di Lucio Dalla; successivamente per quattro anni lavora come dirigente della Findus surgelati, quelli che descrive come i quattro anni peggiori della sua vita. Illuminato dalla visione di Otto e mezzo di Federico Fellini, tenta la strada del cinema. Ottiene da un misterioso imprenditore i finanziamenti per girare due film: Balsamus - L'uomo di Satana 1968 e Thomas... gli indemoniati (1969), due horror grotteschi orgogliosamente provinciali.

Dopo aver collaborato alla sceneggiatura di Salò o le 120 giornate di Sodoma, l'ultima fatica di Pier Paolo Pasolini (anche se per questioni di diritti, pur essendo stato pagato, non risulta accreditato), dirige il suo terzo lungometraggio, dal titolo La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone (1975), seguito da La casa dalle finestre che ridono (1976), un altro horror di buon livello che con gli anni è divenuto un vero e proprio film di culto per il nostro cinema. Avati si sofferma ancora su questo genere, che sembra proprio adattarsi alla sua personalità, potendo però disporre di budget superiore e di una troupe in cui si può notare la presenza, come sceneggiatore, di Maurizio Costanzo.

Nel 1977, esce Bordella, commedia demenziale che vede interprete tra gli altri anche Christian De Sica, allora giovanissimo. Nello stesso anno, Avati, per confermare il suo talento da maestro della suspance e per far dimenticare lo scarso successo di Bordella, ci presenta il film grottesco Tutti defunti... tranne i morti che non convince pienamente la critica e il pubblico pur essendo di un livello superiore al precedente lungometraggio.

Nel 1979 collabora con i Pooh dirigendo lo special televisivo Viva,cronaca minuto per minuto della lavorazione dell'album Viva, che va in onda il Natale di quello stesso anno.

Nel 1983, il regista bolognese passa alla commedia, dirigendo Una gita scolastica, ma riconquista la sua piena forma con il thriller-horror Zeder, giudicato una fra le sue migliori opere. Nel 1984, dopo l'amaro Impiegati

, è nuovamente alla regia di un altro pregevole lungometraggio, ovvero Regalo di Natale, che avrà poi un seguito nel 2004 intitolato La rivincita di Natale.

Vengono poi i successivi Storia di ragazzi e ragazze

(1989), Bix (1991), il thriller L'amico di infanzia (1993) che si segnala per l'ambientazione negli USA e per i valori di produzione hollywoodiani e l'angosciante horror L'arcano incantatore (1996) con Stefano Dionisi.

Scrive la sceneggiatura per la miniserie TV RAI Voci notturne

del 1995 per la regia di Fabrizio Laurenti.

Nel 1997 gira Il testimone dello sposo e nel 1999 La via degli angeli. Nel 2003 dopo un periodo di pausa, dirige il sentimentale Il cuore altrove che vede protagonisti il timido Neri Marcorè e Vanessa Incontrada che interpreta il ruolo di una giovane ragazza non vedente.

Il 2005 è un anno favorevole al regista, che porta sullo schermo Vittoria Puccini, Paolo Briguglia e Claudio Santamaria nella commedia romantica Ma quando arrivano le ragazze? e dirige Antonio Albanese, Katia Ricciarelli e nuovamente Neri Marcorè nel divertente La seconda notte di nozze.

Nel 2007 è la volta del garbato La cena per farli conoscere, con Diego Abatantuono accompagnato dalle belle Francesca Neri , Ines Sastre, Vanessa Incontrada e Violante Placido, e Il nascondiglio, nuova incursione avatiana nell'horror, con Laura Morante nella parte di una donna italiana che rileva un inquietante edificio a Davenport, nello Iowa; nel 2008 di Il papà di Giovanna, film, che ottiene la Coppa Volpi alla 65°mostra del cinema a Venezia per la migliore interpretazione maschile di Silvio Orlando.

Fra le sue grandi passioni vi è la musica. Avati è infatti un discreto clarinettista e dal 1959 al 1962 fa parte, insieme a Lucio Dalla, della Doctor Dixie Jazz Band, che ha partecipato a ben tre film del regista ("Jazz Band", "Dancing Paradise" e "Accade a Bologna").

L'amore e la passione per la musica e per la propria città lo hanno accompagnato per tutta la vita: il regista spesso gira i suoi film a Bologna ed è solito inserire in essi numerosi riferimenti musicali, ispirandosi direttamente, in alcuni casi, a questa sua esperienza (come ad esempio in Ma quando arrivano le ragazze?).

Pupi Avati è oggi uno dei più importanti registi italiani, conosciuto e ammirato in tutto il mondo. Nel 2008 ha pubblicato la sua autobiografia Sotto le stelle di un film, edita da Il Margine.