Cammino_sacerdotaleIl numero di aprile 2013
affronta il tema


RISPOSTA AD UNA CHIAMATA

Il cammino verso il sacerdozio


La vocazione – diceva Edith Stein – non la si trova semplicemente dopo aver riflettuto ed esaminato le varie strade: è una risposta che si ottiene con la preghiera”. Quando si parla di vocazione sacerdotale o alla vita consacrata, spesso si sente dire: “Vorrei fare la scelta giusta!”. In realtà la vita non è una scelta ma una risposta ad una chiamata. Non siamo dunque noi a scegliere la nostra vocazione. Ma è la nostra vocazione a scegliere noi. Il primo aspetto fondamentale di un cammino vocazionale è coltivare una vita interiore profonda.

Chi vuole seguire Gesù più da vicino dev’essere anzitutto un ‘uomo di Dio’. Non può esserci, infatti, maturazione vocazionale di alcun genere se non all'interno di un cammino spirituale deciso e vigoroso, perché solo una vita spirituale autentica costituisce il “terreno buono” che consente al “seme” della vocazione di essere accolto e di crescere fino alla sua piena espansione.

Ma un vero cammino vocazionale, non lo si fa da soli, ha sempre bisogno di una guida e di un luogo di discernimento e di formazione: un seminario, un noviziato, una comunità.

Benedetto XVI scrivendo nel 2010 una lettera ai seminaristi sottolineava: “Il seminario è una comunità in cammino verso il servizio sacerdotale. Con ciò, ho già detto qualcosa di molto importante: sacerdoti non si diventa da soli. Occorre la ‘comunità dei discepoli’, l’insieme di coloro che vogliono servire la comune Chiesa”. È nel seminario e nei luoghi di formazione che si matura umanamente, nella comprensione della propria chiamata, nella vita spirituale, nello studio, nella carità fraterna e nella capacità di donarsi agli altri… per sempre. Un sacerdote ben formato è un grande dono per tutta la Chiesa.


Gianni Epifani



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