LIBRI - LIBRI - LIBRI - Mondo Voc febbraio 2012 Torna al sommario
A cura di Luciano Cabbia
Paolo Ferri
Nativi digitali
Bruno Mondadori, Milano 2011, pp. 224.
Chi sono i “nativi” digitali, come pensano, come imparano? E in che modo sono diversi dagli “immigranti digitali”? L’Autore presenta una vera e propria nuova generazione dell’homo sapiens, nata dopo la diffusione di Internet.
È la prima generazione (che oggi ha tra gli 0 e i 12 anni) veramente hitech, che pensa, apprende e conosce in maniera differente dai suoi fratelli maggiori.
Il libro analizza i modi in cui i nativi digitali usano le nuove tecnologie – dai social network ai mondi virtuali, dal cellulare a messenger e twitter – e approfondisce le loro inedite modalità di apprendimento, basate sull’esperienza, sulla condivisione con i pari, su una cultura partecipativa. Su questa base, il libro propone una mappa delle metodologie didattiche e comunicative che questa nuova generazione richiede, a scuola, nel lavoro e nella vita di tutti giorni.
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Paolo Ferri
La scuola digitale. come le nuove tecnologie cambiano la formazione
Bruno Mondadori Editore, Milano 2008, pp. 180.
La scuola sta cambiando. In tutta Europa le classi vengono abolite, nascono open-space e laboratori per i lavori di piccoli gruppi, la didattica trova nuove declinazioni nelle classi virtuali. Lo spazio fisico dell’apprendere e la tipologia di oggetti culturali che costituiscono il mix formativo si ridefiniscono sulle nuove opportunità offerte dalla tecnologia: Internet, iPod, lavagne digitali e e-learning si affiancano alle lezioni frontali e ai libri, trasformando le modalità “gutenberghiane” dell’apprendimento.
Attraverso la presentazione di una serie di esperienze europee e internazionali, il libro esplora il “megacambiamento” che il rapporto tra scuola, formazione e Information and Communication Technology sta generando.
Un cambiamento che coinvolge tutti gli aspetti del sistema scuola e che supera di molto sia il problema della diffusione dei computer nelle classi, sia quello dell’addestramento degli insegnanti all’uso, ponendo questioni che richiedono una risposta urgente dalle politiche scolastiche e formative.
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Don Tapscott
Net generation. Come la generazione digitale sta cambiando il mondo
Franco Angeli Edizioni, Milano 2011, pp. 320.
L’Autore in questo suo lavoro di esplorazione del presente e del futuro prossimo, ha intervistato più di 11.000 giovani ed elaborato un’impressionante quantità di dati, restituendo un quadro articolato e complesso della cosiddetta “Net Generation”. Invece di un gruppo di screenager viziati, incapaci di concentrarsi e del tutto privi di abilità sociali, ha scoperto una comunità di menti brillanti, che ha sviluppato nuovi, rivoluzionari modi di pensare, interagire, lavorare e socializzare. I “Net Gener” usano la tecnologia in modi prima inimmaginabili.
Per la prima volta nella storia, i giovani sono diventati delle vere e proprie autorità in un campo fondamentale della realtà odierna e stanno modificando ogni ambito della società – dal luogo di lavoro al mondo economico, dalla vita scolastica a quella familiare, dalla cabina elettorale ai centri della governance mondiale.
Nel libro vi sono suggerimenti e risposte ad alcuni degli interrogativi che più allarmano le generazioni precedenti di fronte a questa rivoluzionaria mentalità: come attirare e coinvolgere i giovani talenti nel mondo del lavoro; come educare i propri figli nell’era digitale; come i giovani e Internet stanno trasformando il concetto di democrazia...
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Antonio Calvani, Antonio Fini, Maria Ranieri
Valutare la competenza digitale. Prove per la scuola primaria e secondaria
Edizioni Centro Studi Erickson, Trento 2011, pp. 200.
C’è crescente consenso sul fatto che il tema della competenza digitale acquisterà un ruolo sempre più importante per la scuola di questo nuovo millennio; tuttavia, quando ci si chiede come gli insegnanti possano intervenire didatticamente e valutare i risultati in questo ambito, ci si imbatte in una quasi totale assenza di strumenti di valutazione pedagogicamente significativi e operativamente applicabili nella scuola.
Il libro propone una serie di prove, divise per livello scolastico, con l’obiettivo di valutare la capacità degli alunni e degli studenti di utilizzare in modo corretto, consapevole, critico e responsabile le nuove tecnologie.
Il volume si propone non solo di attrezzare gli insegnanti con una strumentazione indispensabile per valutare l’efficacia della loro azione formativa, ma anche di favorire uno spostamento delle attività tecnologico didattiche da una accentuazione prevalentemente tecnocentrica – quale è quella attualmente prevalente – verso finalità pedagogicamente rilevanti, in cui assumano forte risalto componenti di ordine cognitivo, critico ed etico partecipativo.
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Sugata Mitra
Il buco nel muro. Come i bambini delle bidonville imparano usando liberamente il computer
Rubbettino Editore, Soveria Mannelli (CZ), 2010, pp. 102.
Effatà Editrice, Cantalupa (To) 2011, pp. 320.
Nato da un esperimento condotto tra il 1999 e il 2005 in varie baraccopoli dell’India, questo libro ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato a far conoscere nel mondo un metodo alternativo di apprendimento dell’informatica da parte dei bambini, soprattutto nei paesi in cui le scuole non esistono o non funzionano adeguatamente.
Il professor Sugata Mitra e i suoi collaboratori hanno infatti dimostrato che, mettendo dei computer nei luoghi pubblici a disposizione dei più giovani, questi ne imparano l’utilizzo in modo autonomo e veloce aiutandosi gli uni gli altri, scoprendo come navigare in Internet, giocare, scaricare file e usare alcune tra le applicazioni più diffuse.
Il metodo del’“apprendimento minimamente invasivo” si basa infatti sulla collaborazione tra i ragazzi, che apprendono e insegnano allo stesso tempo, indipendentemente dal luogo dove si trovano e dalla classe sociale dalla quale provengono. Per questo, gli esperimenti condotti con questo metodo sono stati definiti “armi di istruzione di massa”.
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Andrea Cruciani, Matteo Girardi, Patrizia Mazzola, Riccardo Poggi
Vivere in rete. Gioie e dolori dei nuovi media
Città Nuova Editrice, Roma 2011, pp 64.
“Possiamo avere tutti i mezzi di comunicazione del mondo, ma niente, assolutamente niente, sostituisce lo sguardo dell’essere umano”. (Paulo Coelho) Dal cellulare, a Facebook e i videogiochi, al web.
Un libretto intergenerazionale che aiuta a guardare a questi mondi con simpatia, ma anche con intelligenza, migliorando la nostra capacità comunicativa in questo primo scorcio di terzo millennio.
Perché ogni generazione ha bisogno dell’altra, per non rimanere indietro (gli adulti), e per non rischiare di essere travolti dalle nuove tecnologie senza la capacità di controllarle e indirizzarne lo sviluppo (i giovani).
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Patrizio Righero, Roberta Rocca (a cura)
Mi piace - Rischi e risorse del mondo virtuale.
Campo scuola. Guida per gli animatori
In questi due Sussidi i curatori propongono un campo scuola per ragazzi sui temi del mondo virtuale e i rischi a esso connessi. Seguendo la classica struttura a giornate, dopo le indicazioni rivolte agli educatori per la drammatizzazione che introduce ciascun episodio, ogni incontro è occasione per riflettere su un aspetto della socialità, attraverso la presentazione di un brano evangelico, preghiere e giochi, suggerimenti per le attività e spunti di riflessione in gruppo.
Una grafica accattivante e lo stile vicino al vissuto dei ragazzi sono i punti di forza dei Sussidi. Una nota per i lettori adulti: spesso questi si sentono smarriti di fronte alla complessità e vastità del mondo virtuale, rinunciando a entrarvi per mancanza di capacità tecniche; il campo scuola invita, invece, ad avere un atteggiamento positivo e disincantato nei confronti dei nuovi media.
Ad affrontare tale sfida aiuta una bella introduzione sull’educazione nel tempo del web 2.0.
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Enrico Gandolfi
Piloti di console. Gioco e videogiochi nelle dinamiche culturali
Paoline Editoriale Libri, Milano 2011, pp. 128.
La cultura, che oggi va sempre più definendosi in stretta connessione con i sistemi mediali, pone domande alle quali è necessario rispondere per la credibilità stessa della testimonianza cristiana.
L’Autore dopo l’analisi del legame tra la cultura, la società e l’individuo, passa alla formulazione della pop culture nelle teorie più recenti. L’attenzione si concentra poi sul binomio “cultura e religione”. Una prospettiva storica e “comunicativa” – dal dopoguerra fino ai nuovi media – come fertile terreno di dialogo tra cultura e fede.
Ancora, il libro vuole suggerire eventuali ambiti di intervento per operatori presso i centri culturali e le sale delle comunità parrocchiali.
Poiché i videogiochi sono una realtà quotidiana e tangibile, che gli animatori devono comprendere per poter utilizzare in maniera proficua, essi costituiscono lo specifico della proposta operativa del terzo e ultimo capitolo del libro, una proposta riferita alla comprensione della cultura e delle dinamiche che possono entrare in gioco nei processi educativi.
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Luciano Verdone
I figli della rete
Paoline Editoriale Libri, Milano 2011, pp. 40.
L’Autore chiama “figli della rete” le nuove generazioni.
La comunicazione mediatica, se da un lato offre molti vantaggi, dall’altro ha stabilito modelli relazionali on-line senza aggancio con la realtà e col territorio, con gravi ripercussioni in campo pedagogico.
Per questo motivo l’Autore riserva un’attenzione particolare al mondo dei valori e alla maniera di trasmetterli alle nuove generazioni, proprio perché non siano i giovanissimi a pagare un prezzo alto a una forma di comunicazione che, se non integrata, rischia di creare solitudine e una visione non reale della vita e delle esperienze umane.