ATTUALITÀ - Mondo Voc febbraio 2011                                                                 Torna al sommario

 

 

L’animazione vocazionale passa per la rete

 

Tra le potenzialità di internet c’è anche quello di avvicinare i giovani alla fede attraverso il web, offrire assistenza spirituale in chat e addirittura far fronte al calo delle vocazioni. A volte è sufficiente un blog per intercettare ragazze e ragazzi che stanno maturando la decisione di diventare suore o preti e aiutarli a trasformare il loro desiderio in una scelta di vita.

 

di Stefania Careddu

 

suore_internet“Se ti ho soprannominato Nemo non è a caso: la tua vita nascosta di monaca provvede a tutti i naufraghi di questo mondo, e in particolare per me la tua navigazione nei mari di internet è stata preziosa; la tua presenza-assenza che offri online è in realtà una grande presenza perché ha la sua sorgente in Dio”. A scrivere è “un’amica” delle monache del Carmelo di Sant’Anna di Carpineto Romano che nella rete ha trovato aiuto e conforto. Non è la sola: sul sito del monastero, infatti, sono numerose le testimonianze di chi si è sentito ascoltato, sostenuto, amato. Grazie ad internet.

 

“È in questo ‘canale informatico’ che ho sentito la tua mano tesa”, spiega un lettore che si rivolge nello specifico a suor Noemi, che come le consorelle ha una pagina – con tanto di foto – dove racconta la sua vocazione. “È stupefacente – le confida l’internauta – vedere che anche i freddi, neutri, impalpabili elettroni di Internet possono portare con sé un soffio importante, se sono usati come tu li hai usati: amore per il prossimo, fede per via informatica”.

 

Del resto, che internet abbia prodotto un profondo cambiamento culturale è ormai un dato di fatto. E la Chiesa ne sta prendendo sempre più coscienza, come si può vedere dagli interventi e convegni che riguardano l’era digitale e l’annuncio del Vangelo. Nel suo ultimo messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, Benedetto XVI sottolinea che “le nuove tecnologie non stanno cambiando solo il modo di comunicare, ma la comunicazione in se stessa” e che “con tale modo di diffondere informazioni e conoscenze, sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare, con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione”. Secondo il Papa si prospettano traguardi fino a qualche tempo fa impensabili, che suscitano stupore per le possibilità offerte dai nuovi mezzi”.

 

Tra questi traguardi c’è sicuramente quello di avvicinare i giovani alla fede attraverso il web, offrire assistenza spirituale in chat e addirittura far fronte al calo delle vocazioni. Sì, perché a volte è sufficiente un blog per intercettare ragazze che stanno maturando la decisione di diventare suore e aiutarle a trasformare il loro desiderio in una scelta di vita. Lo dimostra l’esperienza di suor Elvira de Witt – un passato da cantante lirica prima di indossare il velo – che ogni anno “recluta” online almeno due novizie.

 

La brillante intuizione – quella cioè di usare internet come luogo di discernimento – ha fatto addirittura pensare ad un corso ad hoc che si è concluso il mese scorso all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum: “la suora nell’epoca digitale” era il titolo del ciclo di lezioni a cui hanno partecipato 25 suore provenienti da tutto il mondo.

 

prete_computerInsomma, l’animazione vocazionale passa per la rete che può diventare uno strumento di contatto e confronto. Anche per i monasteri di clausura: sono numerose le realtà che, pur mantenendo la cifra caratteristica dell’isolamento, hanno deciso di “aprire” una finestra sul mondo attraverso un blog. È il caso delle clarisse di San Giovanni di Trani o di quelle di San Casciano Val di Pesa, nel fiorentino, che hanno creato una relazione virtuale con il mondo esterno tramite il loro sito che permette di visitare il monastero e di “conoscerle” nelle attività quotidiane per mezzo delle foto pubblicate.

 

Le monache cistercensi del convento “Giardino di Maria” di Appiano, in Trentino-Alto Adige, invece, hanno avviato un servizio telematico di preghiere. Basta cioè mandare una mail per assicurarsi le preghiere delle monache: si entra nel sito della diocesi di Bolzano-Bressanone, si clicca sull’immagine delle suore e si spedisce l’intenzione che verrà poi letta nei momenti di raccoglimento comunitario.

 

E se si moltiplicano le figure di sacerdoti che hanno voluto creare il loro profilo digitale su facebook per essere raggiungibili in un contesto frequentatissimo da giovani e adolescenti, sono tante le persone che – sui siti di vari monasteri – raccontano la loro esperienza, dicendo pubblicamente grazie alle suore e ai preti hi-tech. “Avevo bisogno di un prete. Un semplice, paziente, disponibile prete e non so per quali vie ho trovato questo sito: dopo un po' di titubanza, mi sono fatta coraggio e ho lanciato il mio timido appello. Mi avete risposto in tanti, tutti con grande affetto”, scrive una giovane che si è imbattuta nei “preti online”, il portale dei sacerdoti che si mettono a diposizione di quanti hanno bisogno di essere ascoltati e consigliati.

 

Sembra dunque che per molti – giovani e non – la relazione con Dio possa instaurarsi tra le maglie della rete telematica. Del resto, ha ricordato il Papa nel discorso alla Congregazione per l’Educazione Cattolica, “internet presenta grandi possibilità anche per la Chiesa e la sua missione: con il necessario discernimento per un suo uso intelligente e prudente, è uno strumento che può servire non solo per gli studi, ma anche per l'azione pastorale dei futuri presbiteri nei vari campi ecclesiali”.

 

Perché l’annuncio arrivi fino agli estremi confini della terra adesso può essere sufficiente un click.

 

 

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