oratorio18 ottobre 2013

Giovani e fede. Identità, appartenenza, pratica religiosa dei 20-30enni´indagine realizzata dagli Oratori delle Diocesi Lombarde in collaborazione con Ipsos

L'oratorio tiene nonostante la crescente indifferenza religiosa

Più volte gli uffici di Pastorale giovanile delle diocesi della Lombardia vengono interpellati circa il dato numerico dei loro oratori e soprattutto sulle attività che si svolgono a favore dei ragazzi. E' tato presentato oggi durante il convegno regionale di pastorale giovanile il rapporto su un tema molto importante per capire l'evoluzione della realtà ecclesiale e sociale.

L’Odielle (Oratori Diocesi Lombarde), organismo regionale di coordinamento degli uffici e dei servizi di Pastorale giovanile delle diocesi della Lombardia, ha promosso un’indagine dal titolo «Gli oratori della Lombardia: contiamoci e conosciamoci!», in corso in queste settimane grazie alla compilazione di un questionario online che giungerà direttamente nella casella di posta elettronica dei responsabili di ogni oratorio lombardo.

L’indagine si avvale dello studio e della consulenza dell’Istituto Ipsos di Milano, che in breve tempo darà un quadro oggettivo della realtà degli oratori in ciascuna delle dieci diocesi lombarde.

I primi dati: Meno messe, ma più processioni e pellegrinaggi

In Lombardia sta crescendo il numero di ventenni che non credono, ma anche di quelli che oltre ad essere praticanti fanno volontariato. E se diminuisce la partecipazione alla messa, aumenta invece decisamente quella a processioni e pellegrinaggi.

In Italia dice di non credere il 27,6% (era il 18,2% nel 2006) dei giovani fra i 20 e i 30 anni, mentre in Lombardia la percentuale è del 29,9%. Allo stesso tempo i cattolici impegnati in parrocchia o in associazioni religiose in regione sono 10,5% mentre in Italia solo l'8,7%. Questa tendenza alla "radicalizzazione" è confermata anche dal fatto che la percentuale di chi va solo saltuariamente a messa è più bassa in Lombardia che nel resto del Paese: è infatti il 32,1% contro il 35%.

Se dal 2004 al 2010 è diminuito la partecipazione a messa, è però aumentata la partecipazione a pellegrinaggi (dal 9,7% all'11,6%) e a processioni religiose (dal 26% al 29,3%). Non si tratta «di un ritorno a forme tradizionali di religiosità» è stato spiegato, ma piuttosto di «un modo nuovo di vivere la fede».

È invece decisamente più alta la fiducia nella Chiesa, o meglio, i giovani della Lombardia hanno perso meno fiducia dei loro coetanei di tutt'Italia dal 2006 al 2012. La fiducia ha avuto un calo a livello nazionale fra i ventenni del 21, mentre in Lombardia è stata del 14%.

Questo fenomeno di perdita di fiducia non riguarda solo i giovani (è del 14% fra gli italiani in generale). La differenza è che però i ragazzi hanno iniziato ad essere meno fiduciosi prima, non solo nella chiesa ma anche nelle altre istituzioni, cioè all'inizio della crisi. Forse perché meglio informati.

(www.vaticaninsider.it)