MEDIAEDUCATION - Mondo Voc gennaio 2013                                                            Torna al sommario

 

 

INTERVISTA ALL’ESPERTO DON PAOLO PADRINI


Tecnologia:  bellezza che tocca l’anima


di Stella F.

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Don Paolo Padrini è parroco a San Giorgio di Stazzano ed esperto di comunicazione ecclesiale ed educazione ai media.  Ha studiato Teologia Pastorale con indirizzo in Comunicazioni sociali e dal 2009 coordina il progetto vaticano Pope2You.net.


Curatore di vari blog, tra cui genitorieinternet.blogspot.com,  nel 2012 ha pubblicato il libro Facebook, internet e digital media. Una guida per genitori ed educatori.


Accetta con grande disponibilità di parlarci del suo rapporto con le  tecnologie, in cui don Padrini vede delle potenzialità che vanno ben oltre le opportunità di conoscenza e socializzazione, ed arrivano a valorizzare molteplici dimensioni dell’umano: emotiva, relazionale, personale.

 

Pope2youDomanda: lei dichiara l’interesse per il modo in cui le tecnologie influenzano e modificano i comportamenti umani, addirittura la dimensione spirituale. Cosa intende?


Quello delle tecnologie in rapporto alla spiritualità è un tema poco trattato, che andrebbe invece approfondito. Quando parliamo di tecnologie commettiamo l’errore di intenderle solo come strumenti e non invece  come luoghi di esperienza. Elemento fondamentale della tecnologia è invece proprio l’esperienza, cognitiva , comunicativa e relazionale, che è il dna della fede.

 

Domanda: le tecnologie quindi fanno bene all’anima?


Certo. La tecnologia non è arida, non è solo strumento, non serve solo a fare, ma trasmette anima ed è in questo ambito di lettura che ne vanno ricercate le potenzialità pastorali.

 

Domanda: dobbiamo andare quindi oltre la tecnologia intesa come oggetto fisico e fare spazio alle emozioni che essa sa suscitare e che mettono al centro non lo strumento ma l’uomo con il suo patrimonio di sensibilità. Per spiegare questo concetto lei usa la pubblicità,  quella di un noto tablet per la precisione, che punta tutto sull’esperienza della bellezza.  Qual è il punto di contatto tra bellezza e umanizzazione dell’esperienza tecnologica?

 

papa_tecnoIl messaggio pubblicitario in questione punta tutto sull’emozione, non sullo strumento che neppure si vede. La bellezza, come grandezza non meramente estetica, diventa elemento di coinvolgimento di tutte le dimensioni dell’esistenza umana, compresa quella spirituale. Non a caso Papa Benedetto XVI ha definito la bellezza “una via verso il Trascendente, verso il Mistero ultimo, verso Dio, proprio per la sua caratteristica di aprire e allargare gli orizzonti della coscienza umana, di rimandarla oltre se stessa, di affacciarla sull'abisso dell'Infinito”. Il rapporto con la bellezza dovrebbe essere rivalutato anche nella liturgia, non come fattore decorativo ma come fattore necessario, suo elemento costitutivo. Perfino chi vende capisce che lo strumento non è solo tecnica, ma molto di più. Luogo di esperienza emozionale, quindi anche di incontro con Dio.

 

Domanda: la pubblicità quindi , ogni tanto, può veicolare un messaggio positivo. E la tecnologia cosa ha di positivo nella missione evangelizzatrice?


È un servizio che si integra con altri e consente di creare una rete di strumenti di comunicazione con cui la  Chiesa può davvero raggiungere tutti.  Il problema è che perché diventi uno strumento organico della pastorale occorrerebbe fare un po’ di mistagogia dei nuovi media, per capire quale sia il loro impatto sulla Chiesa di tutti i giorni e come si colloca questa presenza nelle dinamiche del Magistero.

 

 

 

 

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