MEDIAEDUCATION - Mondo Voc agosto - settembre 2011                           Torna al sommario



La GMG approda sugli smatphone.


LA NOVITÀ MEDIATICA DELL’ULTIMA GMG
In bilico tra comodità e fugacità


Le nuove tecnologie offrono uno sguardo sul mondo in tempo reale. Ma è poi così essenziale essere ovunque, sempre?

 

di Stella F.

 

applicazioni_per_smartphoneQuando 3 anni fa questa rubrica si occupò della GMG (allora a Sidney), le novità mediatiche che accompagnarono quell’edizione sembrarono tante e tutte fortemente innovative. Oltre ai siti, ai giornali online e ai programmi televisivi, furono lanciate le community (tipo Xt3, un social network cattolico, una sorta di Facebook della Gmg) e intensificate le pubblicazione su Youtube che, nato nel febbraio del 2005, non aveva potuto esprimersi al meglio nella precedente GMG di Colonia (anch’essa del 2005) ed esordiva ufficialmente in Australia (con riferimento a questo evento) come media d’assalto.


Sono trascorsi 3 anni da allora. Ci si ritrova a raccontare una nuova GMG, con il suo tema, la sua sede, il suo messaggio ed anche i suoi media. Ok ai siti, ai blog, alle community, a Youtube ma le novità questa volta sono (e non poteva che essere così) le applicazioni per smartphone.

iGPII è l’applet ufficiale della Fondazione Giovanni Paolo II e, in occasione della Gmg di Madrid, ha offerto ai possessori dell’Iphone diversi contenuti specifici. News, agenda, raccolta ufficiale di preghiere e messaggi, l’inno, la fotogallery e la videoteca, oltre a notizie e informazioni sulla città ospitante e sui luoghi della ricettività convenzionati.


AndroidE ce n’è anche per chi possiede sistemi Android o Blackberry. Un’applicazione sviluppata da iBoo Mobile e pensata per offrire ai pellegrini innumerevoli servizi informativi ma anche chicche come la Gmg Tv o l’accesso a Twitter e Facebook per una condivisione in tempo reale dell’evento, con amici e parenti.


Una nuova frontiera dei media quella che sfrutta la connettività in mobilità e permette di raggiungere le persone sempre e ovunque, come la moderna cultura impone. Se un tempo per seguire gli eventi bisognava esserci, oggi non serve più neppure stare a casa.  

 

La comodità è quella di avere immediatamente disponibili sul proprio telefono tutto ciò che interessa, senza doversi vincolare ad uno spazio fisico. Ma c’è di più. Le applicazioni sono state pensate anche per chi a Madrid c’era. Questo per permettere ai pellegrini di vivere l’evento a 360 gradi, essere ovunque contemporaneamente, aggiornati ed informati al minuto, in continuo contatto tra di loro e con gli amici a casa.


Bellissimo. Tutto davvero fantastico. Se non fosse che questa nuova dimensione rischia di svilire certi contenuti e dare ad ogni informazione il connotato del mordi e fuggi, alimentando mode, generando frenesie.


Android_2Sicuramente è utile avere un servizio che informi in tempo reale su tutto ciò che accade e permetta di condividerlo con il resto del mondo. E certamente è anche comodo avere la possibilità di seguire un evento, qualunque esso sia, mentre si viaggia in treno o in autobus, durante un intervallo a scuola o al lavoro.  

 

Ma qual è il livello d’attenzione e dove è la dimensione di intimo raccoglimento che rende speciali certi momenti della vita? È necessario essere sempre ovunque?


Come sempre le novità mediatiche portano con sé vantaggi e limiti. Ma anche qui tutto è talmente fugace da non lasciare il tempo alle risposte o alle soluzioni. Chissà, forse a Rio de Janeiro andremo in telecinesi.

 

 

 

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