congresso_costarica5 febbraio 2011

Al termine del Congresso abbiamo intervistato Mons Sergio da Rocha, arcivescovo di Teresina (Brasile) e presidente del DEVYM.

Itinerari e prospettive della Pastorale Vocazionale in America Latina e Caribe


Dopo questo Congresso, quali sono gli itinerari che la pastorale vocazionale dovrebbe privilegiare a livello mondiale, e più specificamente per quel che riguarda la situazione dell’America Latina e del Caribe?
R: A livello mondiale, una maggiore attenzione alla formazione dei futuri presbiteri e alla formazione permanente dei presbiteri stessi, unitamente alla coscienza della necessità di promuovere tutte le vocazioni in una pastorale d’insieme.
Per quanto riguarda l’America Latina la pastorale vocazionale dovrebbe seguire alcuni percorsi che prevedono: una crescita del numero dei seminari e delle case di formazione, insieme con la necessità di formare i formatori; la crescita della pastorale vocazionale nelle parrocchie; la necessità di affrontare le nuove situazioni di sofferenza messe in rilievo dal Documento di Aparecida; valorizzare l’aspetto missionario presente nello stesso Documento; e infine puntare sulla maturità dei candidati.

vescovo_sergioNel documento di lavoro del Congresso si parla molto di “Cultura della vocazione”. Secondo lei qual è l’apporto specifico del Continente Latino Americano ad una “nuova cultura della vocazione”?
R: Il dato culturale di base è il modo di essere e di vivere dei nostri popoli, un ambiente nel quale la gioia di vivere e la generosità dell’animo possono suscitare le vocazioni. Inoltre si può sottolineare il valore della vita comunitaria e dell’accoglienza: infatti i candidati vengono dalle comunità, e questo è vero anche per i ministeri laicali. A questo proposito occorre evidenziare il ruolo che i laici hanno nelle comunità specialmente nella pastorale vocazionale.

Dalla sua particolare prospettiva di Presidente del Dipartimento delle Vocazioni e dei Ministeri del CELAM, quali possono essere alcuni obiettivi pratici per la vita delle persone e delle comunità cristiane dell’America Latina e del Caribe alla luce di questo II Congresso delle vocazioni?
R: Alcune linee da tracciare in maniera pratica - oltre a quella già espressa sull’attenzione a tutte le vocazioni - sono: la formazione teologica, spirituale e pastorale degli animatori vocazionali; il lavoro d’insieme che la pastorale vocazionale deve mettere in atto con le altre pastorali e con i movimenti ecclesiali; abituarsi a considerare le vocazioni sotto l’ottica della missionarietà, come ci suggerisce il Documento di Aparecida; la valorizzazione della famiglia e soprattutto delle comunità come luoghi nei quali nascono le differenti vocazioni; una maggiore valorizzazione dell’esperienza e della spiritualità nella pastorale vocazionale; e infine la necessità di adottare nuovi metodi, di utilizzare nuovi linguaggi, di usare in maniera sapiente i mass media e i nuovi media.


(dagli inviati di www.vocazioni.net - Francesco Bruno e Luciano Cabbia)