ATTUALITÀ - Mondo Voc maggio 2012 Torna al sommario
Il grido del povero, la compassione di Dio, la testimonianza… l’incontro con Dio.
Il volto di Dio
nello sguardo di Cassandra
La storia di un giovane che durante un campo missionario in Albania ha incontrato Dio attraverso gli occhi di una bambina povera.
di Paolo Galioto
“Padre aveva ragione: ho incontrato Dio…”. Sentire questa frase dalla bocca di un giovane che stai seguendo, per noi operatori di pastorale giovanile e vocazionale vuol dire aver fatto bingo, vincere alla lotteria. E quando vedi che veramente Dio sta iniziando a compiere meraviglie nel cuore di quel giovane, ti chiedi cosa lo ha spinto.
Scopri allora che non è stata una tua parola, o un tuo gesto. Scopri che tu sei solo un tramite, uno strumento indiretto, perché quel giovane ha incontrato Dio attraverso lo sguardo smarrito di una bambina rom che Giovanni (nome fittizio) ha incontrato in Albania, durante il campo missionario vocazionale che tu hai contribuito a organizzare.
Giovanni è stato “folgorato”, sulla sua personale via di Damasco, non dalla sapienza dell’operatore, ma dal volto di Dio presente nello sguardo di Cassandra, di quella bambina che tra il sudiciume delle baracche in cui vive, nella più estrema povertà, è stata quel tramite attraverso cui Dio gli ha toccato il cuore. Proprio così: non si può incontrare Dio nel frastuono delle parole, perché spesso le parole, anche se buone e sante, finiscono nel fiume delle tante che ascoltiamo e con le altre passano nel dimenticatoio delle cose banali e non necessarie. Ma lo sguardo di Cassandra, di quella bambina povera, sporca e sudicia, ma piena di “VITA”, piena della presenza di Dio, non può lasciarci indifferenti.
Oggi come ieri Dio continua a parlare, a rivelarsi a noi, ai nostri giovani, attraverso lo sguardo di chi soffre, attraverso gli occhi di Cassandra, che ti guarda felice di quel poco che ha e ti interpella chiedendoti cosa tu puoi fare per lei, con uno sguardo che nella sua essenzialità e semplicità ti apre una finestra nel mondo di Dio: il mondo dell’Amore.
Il vero volto di Dio, la sua presenza, lo si può incontrare “nel grido dei poveri”, soprattutto dei più piccoli e indifesi.
Noi e i nostri giovani lo possiamo incontrare vivendo quel sentimento così profondamente umano e altrettanto divino che è la COMPASSIONE, immagine dell’amore vero, ipostasi dell’amore di Dio: Dio infatti guarda ai suoi poveri, i suoi anawin, con occhi di compassione.
E’ l’esperienza concreta di ciò che porta il giovane ad incontrare Dio.
Oggi i nostri giovani hanno bisogno di tali forti esperienze, che possono aiutarli all’autenticità, a superare le barriere del normale e dello scontato, del superfluo e del superficiale, per “contemplare” attraverso la “compassione” il cuore “dell’uomo trafitto” nel quale si incontra il vero volto del DIO/UOMO che risponde al nome di AMORE vero e veritiero.
Per compiere questo cammino però i nostri giovani hanno bisogno di TESTIMONI, che con i fatti, nella verità, e non con le vuote parole, sappiano essere vere “sentinelle del mattino”: è la testimonianza che scuote, che indica la direzione, la via di Dio. Per questo proprio noi operatori pastorali siamo chiamati ad essere testimoni veritieri di quella compassione che tocca il cuore dell’uomo nella sua profondità, perché questo è il linguaggio di Dio.
È il grido del povero che chiama alla compassione; la compassione ci fa scoprire il vero volto del Dio/uomo che è Amore; la consapevolezza di ciò ci interpella e ci chiama alla testimonianza, vero e più credibile veicolo dell’Annuncio oggi, vero e più credibile luogo dell’incontro con Dio.
Tutto ciò può aiutare i nostri giovani a scoprire la Fede non come un insieme di cose da fare, da dire o di leggi da rispettare, ma come la scoperta continua di un vero e proprio rapporto personale di amore con Dio, che va nutrito e fatto crescere, ma che apre gli orizzonti del cuore dell’uomo alla scoperta dell’infinito del cuore di Dio.
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