bertone2CARD. TARCISO BERTONE
Segretario di Stato

di Vito Magno


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TARCISO BERTONE - Segretario di stato - (dal 15 settembre 2006), 71 anni, nato a Romano Canavese, in provincia di Torino e diocesi di Ivrea, il 2 dicembre 1934, quinto di otto figli. Fin da ragazzo era attratto dalla vocazione salesiana. Ha compiuto i suoi studi medi a Torino, nell'oratorio di Valdocco, e ha fatto la prima professione religiosa nel 1950 ricevendo l'ordinazione sacerdotale a 25 anni. Conseguita la Licenza in Teologia, alla Facoltà Teologica Salesiana di Torino, ha continuato gli studi a Roma, presso il Pontificio Ateneo Salesiano, dove ha ottenuto la Licenza e il Dottorato in Diritto Canonico. Nel 1967 è stato chiamato a Roma, per assumere la cattedra di Teologia Morale Speciale all'Ateneo Salesiano, poi divenuto Pontificia Università Salesiana. Ha insegnato "Diritto Pubblico Ecclesiastico", "Diritto Internazionale", "Diritto dei minori" (in consonanza con la specializzazione pedagogica della Pontificia Università Salesiana), e "Legislazione e Organizzazione Catechistica e di Pastorale Giovanile".

E' stato tra l'altro Direttore dei Teologi (1974-1976). A Roma ha collaborato anche con diverse parrocchie ed ha contribuito alla promozione dei laici. Eletto nel 1989 Rettore Magnifico dell'Università Salesiana, il 1° agosto 1991 Giovanni Paolo II lo ha nominato arcivescovo di Vercelli. Nel 1993 è stato chiamato alla guida della Commissione CEI Giustizia e Pace e in tale ufficio ha promosso ricerche e iniziative per l'educazione alla legalità, alla giustizia e alla moralità. Poi il 13 giugno 1995 Giovanni Paolo II Io ha nominato segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede: diventava così il braccio destro dell'allora cardinale Ratzinger. E a lui Papa Wojtyla ha affidato l'incarico di curare la pubblicazione della terza parte del "segreto" di Fatima. Nel 2002 è diventato arcivescovo di Genova: l'anno successivo Giovanni Paolo II lo ha creato cardinale.

A Genova in questi anni ha puntato molto sulla famiglia e sui giovani e ha diffuso lo stile salesiano, che lo ha portato anche a commentare le partite di calcio in diretta per una televisione locale. È riuscito a dialogare con Baget Bozzo, l'ideologo di Forza Italia, e con don Gallo, uno dei più noti preti no-global. È stato il primo a sollevare la questione del Codice da Vinci.