1_0_68485620 Aprile 2013

ROMA - Nella 50ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni

Ordinazioni Sacerdotali in Vaticano

 

Domani mattina, alle 9.30, il Papa presiederà nella Basilica Vaticana la Santa Messa con ordinazioni sacerdotali. Il rito si svolge nella 50.ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni sul tema “Le vocazioni segno della speranza fondata sulla fede”. Dieci i seminaristi che diventeranno sacerdoti. Sull’attesa di questo importante evento, Federico Piana ha intervistato mons. Concetto Occhipinti, rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore:

R. - Un’attesa caratterizzata da un clima di grande gioia, considerando che saranno i primi sacerdoti romani ordinati dal nostro Vescovo, Papa Francesco. Questa attesa è culminata in questo periodo nella settimana di esercizi spirituali che i dieci ordinandi hanno avuto il dono di vivere insieme al cardinal vicario Agostino Vallini, che è stato tutta la settimana con loro proprio per prepararli al momento dell’ordinazione di domani. È un tempo particolarmente prezioso perché, in una diocesi così grande come quella di Roma, poter avere la possibilità - in giorni così particolari della vigilia dell’ordinazione presbiterale - della condivisione con chi è pastore nella diocesi, quindi con la paternità del nostro cardinal vicario, è di grande aiuto in vista del ministero futuro, nel quale il dialogo con il vescovo per un sacerdote è centrale per vivere la sua missione, per vivere il suo servizio in piena libertà, proprio perché nella costante obbedienza.

D. – Che ritratto ci può fare di questi nuovi sacerdoti?

R. - Il gruppo degli ordinandi - che in questo anno appunto è di dieci - è formato da quattro nostri seminaristi del Seminario Romano, quattro che vengono dal Collegio missionario “Redemptoris Mater” e due dal Seminario della Madonna del Divino Amore. La particolarità del gruppo di quest’anno è che si tratta prevalentemente di giovani adulti - tranne due - sono quindi vocazioni adulte. Sono giovani che sono entrati in seminario dopo i 30 anni e che adesso hanno un’età che va dai 37 ai 44 anni. In seminario, normalmente, non solo nei nostri ma in generale, ci troviamo a vivere questa sfida, cioè di formare insieme giovani 19enni che entrano in seminario a tempo debito - finito il liceo - oppure giovani più adulti. Devo dire che quando il clima di fede, di preghiera, di studio, di vita comune è buono - quando in buona sostanza si cerca di vivere una buona esperienza ecclesiale - allora questa diversità diventa ricchezza: i più piccoli danno qualcosa ai più grandi e i più grandi possono dare qualcosa ai più piccoli. Una fisionomia del gruppo degli ordinandi di quest’anno è proprio questa: giovani che sono felici di diventare preti, ma che hanno tutti alle spalle un’esperienza di studio - quasi tutti una laurea - e di lavoro che sicuramente, proprio perché hanno vissuto con un’apertura di cuore il loro cammino formativo, sarà una risorsa in più e non qualcosa che toglie l’entusiasmo del diventare sacerdoti a 25 o a 26 anni che è comunque una nota molto bella.

(www.news.va)