Sacrilegio_121 novembre 2012

A Venegono, monsignor Renato Corti ha istituito un Lettore e gli Accoliti

«Il segreto della vita sacerdotale è l’offerta di sé»

Nella grigia mattina di sabato 17 novembre 2012, la sede del Seminario Arcivescovile di Milano situata a Venegono Inferiore (VA) ha ospitato il Rito di Istituzione del Lettorato e dell’Accolitato per alcuni seminaristi. Per la precisione, l’unico Lettore era il seminarista Marco Frediani, mentre gli Accoliti erano i diciannove che attualmente frequentano il quarto anno degli studi teologici. A presiedere l’Eucaristia nella cosiddetta Basilica, Sua Eccellenza monsignor Renato Corti, Vescovo emerito di Novara: come ricordato nel saluto iniziale dall’attuale Rettore, monsignor Peppino Maffi, egli aveva operato  in Seminario come Padre spirituale e come Rettore a sua volta.
Nella sua omelia, il presule si è naturalmente rivolto anzitutto ai seminaristi di Quarta Teologia, che si sono preparati alla celebrazione con una settimana di Adorazione Eucaristica continua. Riferendosi alla Preghiera Eucaristica II, ha indicato come nella Messa tutti i fedeli, in particolare i sacerdoti, celebrino la consegna di Gesù al Padre. Da lì ha desunto quello che ha definito «un piccolo grande segreto» per una vita sacerdotale perseverante e una celebrazione non abitudinaria: offrirsi  ogni giorno, mentre si celebra l’Eucaristia, precisamente fra il Prefazio e il Canone.
Passando alla spiegazione delle letture, dopo il lamento di Dio in Geremia (Ger 2, 1-2a. 30-32), si è soffermato in particolare sul Vangelo (Mt  10, 1-6), che descrive la prima e parziale missione dei Dodici, che troverà completamento dopo la Risurrezione. A coloro che stanno per diventare preti, il brano mostra come non debbano restringere il campo della propria missione, che all’inizio può sembrare limitata, ma successivamente si allarga a tutto il mondo. L’elenco dei Dodici, inoltre, fa pensare a come ciascuno sia chiamato per nome: «La grazia, per così dire, della vocazione è una grazia puntuale – ha affermato Corti -  ma si distende nel tempo». L’azione di scacciare i demoni e di guarire le infermità, invece, implica la liberazione dal male e, allo stesso tempo, una vicinanza piena di umanità.
Per  trovare la strada e «non andare fuori rotta», come invece invitava la Lettera agli Ebrei (Eb 1,13-2, 4), c’è uno strumento fondamentale: la Parola del Signore. Meravigliandosi di come molte persone, che non frequentano l’Eucaristia neanche la domenica, possano farne a meno, il vescovo ha esortato Marco e i suoi compagni ad aiutare la gente a comprenderne l’importanza. La Liturgia, ha continuato, è «una grande maestra che c’imbandisce la tavola e nutre la nostra fede». Da lì è sorto l’invito a pregare per coloro i quali abbandonano la fede e perché quelli che credono, invece, possano diventare “interlocutori significativi” in particolare per i giovani.
In conclusione, un breve riferimento ai sacerdoti della Diocesi di Nola, ai quali monsignor Corti aveva predicato un corso di Esercizi Spirituali la settimana precedente. Dicendosi «edificato e commosso» di fronte alle esperienze di questi preti che corrono personalmente numerosi rischi, ha invitato i chierici e i ministri ordinati presenti a lasciarsi stimolare dalla loro perseveranza.
A seguito dell’omelia, gesti antichi e nuovi al tempo stesso: la consegna del libro dei Vangeli a Marco, mentre i seminaristi di Quarta hanno ricevuto il pane e il vino, che poco dopo hanno distribuito per la prima volta.
Dopo l’abituale foto di gruppo, i novelli accoliti e il lettore hanno salutato parenti, comparrocchiani e amici vari nel Quadriportico di Teologia, rallegrato da un piccolo buffet realizzato dai giovani della cooperativa della comunità per minori “Kayros”, dipendente dal Carcere Minorile “Cesare Beccaria” di Milano. La speranza di tutti era sicuramente che i festeggiati si mostrino sempre degni del contatto con il Santissimo Sacramento dell’Altare e che, qualora le difficoltà e le tentazioni si facessero più intense, riescano a conformarsi di nuovo al volere del Padre.

(Emilia Flocchini)