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ATTUALITÀ - Mondo Voc giugno-luglio 2014                                         Torna al sommario

 

 

CAMPOSCUOLA: OCCASIONE FORMATIVA E VOCAZIONALE


Dacci oggi la nostra avventura quotidiana


Tutto quello che c’è da sapere per organizzare al meglio questa esperienza

 


L'esperienza dei campi scuola estivi: come si preparano e come si gestiscono? Cosa occorre perché diventino un’esperienza proficua per i ragazzi? Quali competenze e quali professionalità sono necessarie? L’Autore fornisce una guida pratica ed essenziale per la buona riuscita di un camposcuola.


di Giovanni Sanavio


Quattro figli, tutti maschi e da crescere in campagna. Papà e mamma hanno avuto il loro bel daffare per gestire la nostra piccola tribù di “Apaches”. Ne combinavamo davvero di tutti i colori, magari a scapito del fratello più piccolo, cavia e vittima prediletta dei giochi più assurdi. Ma che ci potevamo fare? Eravamo pirati, banditi e super eroi alla ricerca della quotidiana avventura per rendere meno monotone le giornate nella nostra amata pianura padana. Fu un periodo così bello che da allora, tra le mie preghiere giornaliere, decisi di non farne mai mancare una: “Padre Nostro, che sei nei cieli, dacci oggi la nostra avventura quotidiana…”.

 


primo_paragrafooOccasione formativa e vocazionale

L’essere umano ha l’avventura nel suo DNA. Ed è la voglia di avventurarsi oltre il proprio limite presente che lo fa crescere e diventare importante, amabile e religioso. Tuttavia gli servono punti di riferimento ovvero parole, persone, esperienze che permettano all’avventuriero di interpretare delle “tracce” e procedere nella direzione del suo tesoro, della sua vocazione.


Ecco perché, anche se non lo dice, ogni ragazzo spera di vivere l’esperienza del camposcuola proprio come una grande caccia al tesoro, nella quale lotta e soffre con gli altri e alla fine conquista il premio diventando l’acclamato eroe dei suoi amici. Quella del camposcuola può dunque diventare una ineguagliabile occasione formativa e vocazionale.


Per riuscire però a realizzare un camposcuola indimenticabile per bambini o ragazzi occorrerà che il gruppo degli organizzatori abbia un metodo e che sia disposto a dedicare tempo ed energie alla realizzazione dell’evento. E se fossimo noi, quel gruppo? Come dovremo procedere?

 

 

I destinatari

secondo_paragrafo_La prima cosa che dovremo considerare saranno le persone. Non semplicemente “i bambini” o “i ragazzi”, quasi fossero recipienti vuoti da riempire di nozioni ed esperienze ma, appunto, persone, con storie e sogni da rispettare e da valorizzare. Per fare questo si comincerà a rispondere a domande ben precise, del tipo: Chi sono i ragazzi che vogliamo coinvolgere? Sono solo maschietti o anche femminucce? Che età hanno? In quale ambiente vivono? Qual è il loro grado di istruzione? ecc.

 

 

Gli animatori e le loro competenze

Non sembri superfluo ricordare che un camposcuola deve essere organizzato da un buon numero di animatori (generalmente uno ogni cinque ragazzi) guidati da due responsabili, uno generale ed uno logistico.


In eventi come questo c’è sempre bisogno di un leader che ispiri il gruppo organizzatore, che ne sia il motivatore, che goda della stima e della fiducia di tutti, che nei momenti di difficoltà sappia, con ottimismo, spingere il gruppo oltre l’ostacolo e che in caso di imprevisti sia pronto ad assumersi tutte le responsabilità. Questo sarà il ruolo del responsabile generale. Il responsabile logistico invece sarà il classico regista. Colui a cui basterà un colpo d’occhio per capire come stanno andando le cose e che con precisi comandi riporterà rapidamente tutti all’ordine.

 

Infine, ci saranno gli animatori veri e propri. Questi dovranno avere almeno cinque caratteristiche fondamentali: entusiasmo, umiltà, sangue freddo, sacrificio di sé e capacità di immedesimazione nell’età e nei sogni dei ragazzi. Responsabile e animatori dovranno dare il meglio di sé nel settore a loro più congeniale e cioè: settore segreteria (elaborazione grafica, iscrizioni, contatti con genitori e con la struttura ospitante, amministrazione economica); settore giochi (ideazione e gestione di giochi e tornei); settore formativo (gestione degli incontri formativi, delle eventuali preghiere e del rispetto degli orari); settore logistico (segnaletica, preparazione dei locali, pulizia, pronto soccorso); settore artistico (rappresentazioni artistiche, musica, strumentazione).

 

quarto_paragrafoTema, metodo e strategie

Alcuni mesi prima del camposcuola, dopo aver considerato attentamente caratteristiche fisiche, appetibilità, costi e servizi del luogo prescelto (mare, montagna, lago, paese, estero, ecc.), si farà un incontro per chiarire bene la natura stessa del camposcuola: se celebrativa (di un evento o di una persona), se vocazionale, sportiva o altro ancora. Fatto questo ci si prenderà del tempo per individuare un tema ed una storia avventurosa ed edificante che possa fare da sfondo al camposcuola e nella quale si possano inserire gli approfondimenti del tema stesso senza stravolgerla. Non vale la pena scervellarsi per inventare la storia di sana pianta: basterà riproporre quella di un famoso libro per ragazzi, di un film o di un cartone animato, dividendola in tante parti (o tappe) quanti i giorni del camposcuola, così da avvicinare gradualmente i ragazzi all’obiettivo finale del campo ovvero l’integrazione del tema principale nella loro vita.

 

 

Fare il punto della situazione

ultimo_paragrafoPer rendere più significativa l’esperienza, non solo gli incontri formativi ma anche i giochi, le uscite, gli spettacoli, e gli eventuali momenti di preghiera dovranno fare riferimento alla tappa del giorno. Dal canto loro, gli animatori dovranno aver cura di proporre ogni iniziativa con grande equilibrio (a ogni momento il tempo giusto) e semplicità di linguaggio, per mantenere sempre vivace l’avventura e chiara la meta da raggiungere.

 

Infine sarà bene prevedere incontri di verifica serali per fare il punto della situazione, condividere impressioni e sorprese ma anche richiamare alla mente obiettivi e strategie da attivare il giorno dopo.


Un ultimo suggerimento? Non proponete cose che non siano chiare o non piacciano anzitutto a voi stessi, perché tra i tanti personaggi ed eroi che i ragazzi avranno incontrato, il loro idolo (anche da adulti) non sarà il protagonista della storia, ma l’animatore che con più passione e più entusiasmo avrà dedicato a loro il suo tempo.

 

 


 

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