STORIE DI VITA - Mondo Voc febbraio 2014                                        Torna al sommario

 

 

CRESIMA E MATRIMONIO

I sigilli che legano a Dio

Due momenti importanti sotto l’egida dello Spirito Santo


L’esperienza di una coppia che ha scoperto la bellezza dello Spirito Santo, individualmente al momento della Cresima, come coppia nella vita matrimoniale.

 

di Graziano Ghisolfi


mano_manoÈ una serata piovosa di gennaio. Devo uscire in automobile perché la “cascina” dove abitano non è proprio in centro città. Vado a trovare Egidia e Stefano, una normale coppia di coniugi che ha deciso di vivere in maniera profonda il sacramento del matrimonio. Nella loro esperienza di vita non sono stati con le mani in mano, ma si sono dati da fare ed hanno fondato l’Associazione “Famiglia Buona Novella” per diffondere la meditazione della Parola di Dio nelle coppie cristiane attraverso il metodo della Lectio Divina. Hanno capito che gli sposi non si salvano da soli, ma insieme, proprio perché accomunati dalla stessa vocazione. Ora abitano in questa struttura, vicino ad altre famiglie, per rispondere alla chiamata del Vescovo che desidera avere un luogo dove le coppie cristiane possano trovare un po’ di “ristoro” spirituale.

 


Una grazia grande nel cammino di fede

cresima_mat«Sono venuto da voi stasera – dico loro appena arrivato - perché mi serve capire bene come si è sviluppato il vostro cammino vocazionale. Ma non iniziamo dal Matrimonio, bensì dalla Cresima. Come avete vissuto questo sacramento?»


«A quel tempo non ci conoscevamo ancora – inizia Stefano – e non si pensava minimamente alla propria vocazione. Però c’era una consapevolezza: che lo Spirito Santo è stato un grande dono. In questi giorni ci siamo confrontati fra noi e abbiamo scoperto che, al momento della cresima, ciascuno di noi due ha percepito la presenza di questa grande forza che viene dal Signore. Tutti e due abbiamo ricevuto il sacramento da ragazzi, al termine del percorso catechistico di iniziazione cristiana. Potrai ben capire che, in quel momento, i pensieri per la testa potevano essere di ben altra natura. Eppure ti dico che da quel giorno in avanti è cambiato qualcosa a livello interiore. La nostra fede non era e non poteva più essere come prima».


«Da parte mia – continua Egidia - ti posso dire che, con la cresima, ho sentito davvero una “grazia” grande invadermi. Ed è stata questa grazia, la presenza in me dello Spirito Santo, a darmi la forza di proseguire il mio cammino di fede. Molte volte ci sono stati dubbi, incertezze, paure, voglia di mollare tutto: in ogni momento, però, capivo che il Signore era lì, in me, con il suo Spirito».


«Posso anche aggiungere – riprende Stefano – che, aiutato soprattutto dai miei genitori, ho capito questa semplice realtà: quando riceviamo i sacramenti non arriviamo solo al punto di arrivo di una preparazione, anche seria. Il bello arriva dopo. È stato così con la cresima; ed è stato così anche con il matrimonio. La scoperta meravigliosa che abbiamo fatto è stata quella di vedere, una volta celebrata la cresima e soprattutto il matrimonio, che lo stesso Spirito Santo continua ad agire e tu lo devi scoprire ogni giorno come forza e consolazione».

 


Due tappe dello stesso percorso

sacramenro_cresima_1Egidia approfondisce il discorso: «Ci hai chiesto della Cresima, ma, come puoi notare, non è possibile non parlare anche di Matrimonio. Vedi, si tratta di un unico percorso. Forse sarà una constatazione banale, ma devo riconoscere che in ogni momento della vita c’è questa presenza del Signore segnata dai sacramenti. Quando abbiamo bisogno di una marcia in più Lui c’è. E lo si scopre proprio nello Spirito Santo».

«E cosa mi dite della Chiesa e della comunità cristiana concreta? Ha giocato qualche ruolo nel vostro percorso?».


«Guarda, – prosegue Stefano – con la Cresima mi è stato insegnato che c’era un posto anche per me nella mia comunità, così mi ci sono buttato dentro con impegno. Poi, quando ho conosciuto Egidia ed ho capito qual era la mia vocazione, ho anche compreso che la prima comunità dove vivere ed esprimere la propria fede sarebbe stata proprio la coppia. Così, da sposati, abbiamo iniziato a “vivere” il Matrimonio cercando di accorgerci della presenza di Dio nella nostra vita e chiedendoci, pian piano, cosa Dio chiedeva a noi. Questo percorso non è stato facile, ma, soprattutto grazie alla pazienza di Egidia, abbiamo sperimentato che è bello “lasciare spazio” al Signore».

 


La stessa parola chiave

«Se mi permetti un’ultima riflessione – interviene Egidia – vorrei ricordare un’immagine che accomuna i due sacramenti: quando veniamo cresimati si dice che il cristiano riceve il “sigillo” dello Spirito Santo, per dire che da quel momento si appartiene al Signore; mi colpisce il fatto che nella celebrazione del nostro matrimonio è stata letta la pagina del Cantico dei Cantici dove è scritto: “Il mio diletto è per me e io per lui. [Egli mi dice:] «Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio”. Si parla dei due sposi, ma si parla anche di Dio. E questo noi l’abbiamo visto».

 

 

 

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