ATTUALITÀ - Mondo Voc maggio 2013                                                    Torna al sommario

 

 

Quando l’amore umano

è sacramento dell’amore di Dio

 

Una rassegna essenziale degli insegnamenti degli ultimi Pontefici riguardanti il tempo di preparazione al matrimonio cristiano. A partire da Papa Francesco che esordisce con una nota molto personale, attraverso le catechesi sul Cantico dei Cantici di Giovanni Paolo II, fino al magistero di Benedetto XVI sulla famiglia come comunità e itinerario di fede vissuta.


di Salvatore Izzo

 

PaPa_francescoLa semplice confidenza di Papa Francesco

“Ho avuto la fidanzata. Era del gruppo di amici con i quali andavamo a ballare, poi ho scoperto la vocazione religiosa”. Jorge Mario Bergoglio ha affidato questa confidenza ai due giornalisti argentini che hanno scritto con lui il libro-intervista “El Jesuita”. Divenuto Papa Francesco lo scorso 13 marzo, in tutte le Udienze Generali, Bergoglio ha poi dedicato un pensiero agli sposi novelli.

 

A cominciare dal primo incontro, quello del 27 marzo, quando rivolgendosi alle coppie che ogni settimana si presentano in piazza San Pietro con gli abiti nunziali, ha invocato “dal mistero pasquale la grazia per fare della vostra famiglia un luogo di amore fedele e fecondo”. Ed ogni volta ha rinnovato la sua sollecitudine per i neo sposi,  esortandoli  ad “accogliere ogni giorno Cristo nella vostra vita”, a  “riconoscere la presenza di Dio e del suo amore nella vostra nuova vita familiare” (il 10 aprile); a “crescere nella santità, seguendo il modello della Santa Famiglia” (nell’appuntamento del 17 aprile, dopo aver osservato che “non si può capire un giovane senza entusiasmo”), mentre il 3 aprile aveva suggerito ai giovani: “seguite la sua voce, e porterete frutto nell’amore!”.

 


Amore come celebrazione del linguaggio del corpo

gpII_sposiL’attenzione di Papa Francesco riporta alla mente quella di Giovanni Paolo II, così sensibile a tutta la tematica dell’amore e della sessualità, che nelle sue tre catechesi sul Cantico dei Cantici, ha parlato dell’amore come “celebrazione del linguaggio del corpo”. Senza di esso “le più profonde parole dello spirito, parole di amore, di donazione, di fedeltà, non possono essere pienamente espresse”.


L’amore di coppia ha infatti bisogno ogni giorno di manifestazioni d’affetto, ma la sessualità è qualcosa che fa parte di tutta la persona e non si riduce solo all’atto coniugale (genitale). Il Concilio Vaticano II, nella Gaudium et spes ci ricorda: “Proprio  perché atto eminentemente umano, essendo diretto da persona a persona con un sentimento che nasce dalla volontà, quell’amore abbraccia il bene di tutta la persona, e perciò ha la possibilità di arricchire di particolare dignità i sentimenti dell’animo e le loro manifestazioni fisiche, e di nobilitarli come elementi e segni speciali dell’amicizia coniugale. Il Signore si è degnato di sanare ed elevare quest’amore con uno speciale dono di grazia e di carità. Un tale amore, unendo assieme valori umani e divini, conduce gli sposi al libero e mutuo dono di se stessi".

 


La famiglia, patrimonio per la società

Benedetto_XVI_fidanzatiQuesto però può avvenire nel matrimonio e non prima, come ha ricordato Benedetto XVI nell’inedito dialogo dall’11 settembre 2011 con i fidanzati in piazza Plebiscito ad Ancona: non è sperimentando in anticipo i rapporti sessuali e la vita insieme che i fidanzati si garantiscono un matrimonio felice, ha spiegato, contestando quella “mentalità diffusa”, secondo la quale la convivenza sarebbe “garanzia per il futuro”.

 

Bruciare le tappe – invece – finisce per ‘bruciare’ l’amore, che invece ha bisogno di rispettare i tempi e la gradualità nelle espressioni”. “Vorrei dirvi anzitutto – ha elencato il Papa teologo con una coinvolgente catechesi sulla preparazione al matrimonio – di evitare di chiudervi in rapporti intimistici, falsamente rassicuranti; fate piuttosto che la vostra relazione diventi lievito di una presenza attiva e responsabile nella comunità.  Non dimenticate, poi, che, per essere autentico, anche l’amore richiede un cammino di maturazione: a partire dall’attrazione iniziale e dal “sentirsi bene” con l’altro, educatevi a “volere bene” all’altro, a “volere il bene” dell’altro”. L’amore, ha ricordato il Pontefice tedesco, “vive di gratuità, di sacrificio di sé, di perdono e di rispettodell’altro”.


Poi “ogni amore umano è segno dell'Amore eterno che ci ha creati, e la cui grazia santifica la scelta di un uomo e di una donna di consegnarsi reciprocamente la vita nel matrimonio”. In questo contesto ha poi ribadito che “l’indissolubilità, prima che una condizione, è un dono che va desiderato, chiesto e vissuto, oltre ogni mutevole situazione umana”. “Fedeltà', indissolubilità e trasmissione della vita – ha sottolineato Ratzinger – sono i pilastri di ogni famiglia, vero bene comune, patrimonio prezioso per l’intera società”.

 


preparazione_al_matrimonioPreparazione al matrimonio come itinerario di fede

“Fate, dunque, di questo vostro tempo di preparazione al matrimonio – è stata l’esortazione conclusiva di Benedetto XVI – un itinerario di fede”. Così facendo “non avrete, allora, paura nell’assumere l’impegnativa responsabilità della scelta coniugale”. Poco prima, nella Cattedrale di San Ciriaco, non era mancata – in tema di matrimonio – una parola di solidarietà verso chi si sente schiacciato anche spiritualmente da un’unione finita male. “Siate accoglienti e misericordiosi, anche con quanti fanno più fatica ad adempiere gli impegni assunti con il vincolo matrimoniale e con quanti, purtroppo, vi sono venuti meno”, ha chiesto infatti ai sacerdoti e agli sposi impegnati nelle parrocchie, esortandoli a “trovare sempre nella santa messa la forza per vivere l’appartenenza a Cristo e alla sua Chiesa, nel perdono, nel dono di sé stessi e nella gratitudine”.

 

 

 

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