ATTUALITÀ - Mondo Voc ottobre                                                                                Torna al sommario

 

 

 

Una bussola per i giovani


Il Concilio Vaticano II ha molto da insegnare alle nuove generazioni, che hanno bisogno di riscoprirlo e respirarlo. “In esso – sottolineò Papa Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000 – ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre”.


di Carlo Climati


giovani_in_camminoDurante il Grande Giubileo del 2000, Giovanni Paolo II definì il Concilio Vaticano II “la grande grazia di cui ha beneficiato la Chiesa nel corso del secolo XX”. “In esso – sottolineò il Papa – ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre”.


Queste parole sono perfette per comprendere ciò che il Concilio può rappresentare per i giovani del terzo millennio: una bussola, una guida, una mano sicura che può accompagnarli in ogni attimo della vita quotidiana, nello studio, nel lavoro, nei rapporti umani, nell'amore, nella solidarietà, nel tempo libero e nel percorso della fede.


Lo stesso Concilio, il 7 dicembre 1965, si rivolse ai giovani con un Messaggio pieno di fiducia e di speranza. Come sempre, e come accadrà negli anni successivi, la Chiesa si rivolge alle nuove generazioni con uno sguardo di stima, di apprezzamento, di considerazione autentica.


Sono tanti, nel mondo di oggi, i tentativi di strumentalizzare i giovani, di indottrinarli ed usarli per qualche triste scopo. La Chiesa, invece, li ama, li stima profondamente, vuole semplicemente aiutarli a volare alto.

 


Un invito profetico

giovani_in_cammino_2Parlando al cuore dei giovani, il Messaggio del Concilio rivolge loro un invito profetico: “Essa (la Chiesa) è ansiosa di poter espandere anche in questa nuova società i suoi tesori sempre antichi e sempre nuovi: la fede, che le vostre anime possano attingere liberamente nella sua benefica chiarezza. Essa ha fiducia che voi troverete una tale forza ed una tale gioia che voi non sarete tentati, come taluni dei vostri predecessori, di cedere alla seduzione di filosofie dell'egoismo e del piacere, o a quelle della disperazione e del nichilismo; e che di fronte all'ateismo, fenomeno di stanchezza e di vecchiaia, voi saprete affermare la vostra fede nella vita e in quanto dà un senso alla vita: la certezza della esistenza di un Dio giusto e buono”.


In queste stupende parole di quasi cinquant'anni fa ritroviamo tutto l'entusiasmo di Papa Benedetto XVI, che invita oggi a vedere il Concilio Vaticano II nel solco della bimillenaria tradizione della Chiesa cattolica.


Il Messaggio ai giovani, non a caso, parla di “tesori sempre antichi e sempre nuovi”. Ed è proprio con questo spirito che bisogna vivere, leggere e respirare il Concilio Vaticano II. Non uno spirito di rottura con il passato, ma la consapevolezza di continuare un cammino meraviglioso iniziato duemila anni fa da Gesù Cristo.

 


Un messaggio attuale

Il Concilio Vaticano II ha molto da insegnare ai giovani di oggi. Benedetto XVI ha ricordato che “con il passare degli anni, i documenti conciliari non hanno perso di attualità; i loro insegnamenti si rivelano anzi particolarmente pertinenti in rapporto alle nuove istanze della Chiesa e della presente società globalizzata”.


Non a caso, i pericoli che minacciano oggi le nuove generazioni sono gli stessi che venivano denunciati nel Messaggio del Concilio del 1965: egoismo, nichilismo e ateismo.

 


Contro ogni pregiudizio

giovani_croceIl linguaggio del Concilio Vaticano II è sempre sereno, costruttivo, aperto al dialogo con il mondo. I giovani hanno bisogno di questo buon esempio perché oggi, purtroppo, sono circondati da comportamenti aggressivi.


Troppo spesso, nella società attuale, il dialogo viene messo da parte per lasciare spazio a violenze nei confronti di chi la pensa in modo diverso.


Il prossimo non è più la persona che Gesù invita ad amare come se stesso, ma un nemico da guardare con sospetto e pregiudizio, semplicemente perché ha la “colpa” di appartenere ad una cultura o a una religione diversa, a un partito diverso, a un modo differente di pensare.


L'intero Concilio Vaticano II è attraversato da un accogliente spirito di apertura nei confronti di ogni diversità, senza rinunciare mai alla propria identità cristiana e all'annuncio della buona notizia del Vangelo.

 


Un anno entusiasmante

Ci attende un anno entusiasmante: l'Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI. Sarebbe bello se ognuno di noi, in ogni ambiente, facesse uno sforzo in più per far conoscere ai giovani la bellezza, la concretezza, la ricchezza spirituale dei documenti del Concilio Vaticano II.


È una missione da compiere, un impegno che tutti noi possiamo prendere, ricordando l'invito fatto nel 2000 da Giovanni Paolo II: “Bisogna ritornare al Concilio. Bisogna riprendere in mano i documenti del Vaticano II per riscoprire la grande ricchezza di stimoli dottrinali e pastorali”.


Questo è ciò che tutti noi, a poco a poco, possiamo fare, aiutando i giovani trovare nel Concilio Vaticano II “luce e forza per testimoniare il Vangelo in ogni campo dell'esistenza umana”.

 

 

 

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