zeffirelliFRANZO ZEFFIRELLI
"Il regista di Mozart"

di Vito Magno

 

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Franco Zeffirelli, nato a Firenze, ha studiato architettura e tra gli anni '40 e '50 è stato assistente di importanti registi quali Antonioni, De Sica, Rossellini e Visconti; quest'ultimo, tra il '46 e il '53, lo volle anche come scenografo dei suoi storici allestimenti, a cominciare da quello di Un tram che si chiama desiderio di T. Williams e poi di Cechov e Shakespeare. Spaziando in vari campi (teatro, cinema, opera lirica, televisione), l'attività di Zeffirelli si è esplicitata con perenne successo in ognuno di questi settori.
La sua fama, del resto, si è imposta in particolare all'estero, e specie in America. Cifra di Zeffirelli è indubbiamente la spettacolarità, già presente fin dai suoi primi allestimenti shakespeariani in Gran Bretagna (Otello, 1961, Stratford upon Avon; Romeo and Juliet, 1961; Hamlet, 1963; tutti spettacoli che avrebbe più tardi portato anche sullo schermo), improntati a un sicuro dominio del movimento scenico e assai curati nell'aspetto esteriore (scene, costumi, luci).
Questo senso della spettacolarità determinerà in genere le sue scelte, anche quando gli toccherà di affrontare un testo moderno. E' stato il caso di Chi ha paura di Virginia Woolf? di E. Albee (1953), di Dopo la caduta di A. Miller (1964) e de La Lupa di Verga (1965, protagonista Anna Magnani).
A differenza di altri registi del nostro tempo, Zeffirelli ha sempre pensato, progettato e realizzato su vasta scala e sempre nell'ambito del grande spettacolo: ciò lo ha portato ad avvicinarsi frequentemente al melodramma, soprattutto italiano. A cominciare da La Traviata di Verdi, messa in scena varie volte anche se l'edizione rimasta più famosa (con la vicenda rivissuta in flash-back) è quella con la Callas all'Opera di Dallas nella stagione 1957-58.
E proprio l'amatissima Callas è la protagonista del suo film Callas Forever, dedicato agli ultimi anni di vita dell'artista.
E' stato il grande l'amore per la lirica a portare Zeffirelli presso i massimi teatri europei e americani, dal Metropolitan di New York (Don Giovanni, Otello, Traviata, Tosca, Turandot) allo Staatsoper di Vienna, (Bohème e Carmen), dal Covent Garden di Londra (Lucia di Lammermoor, Tosca, Rigoletto), all'Opéra di Parigi (Norma e Traviata) e naturalmente alla Scala di Milano, dove è rimasta celebre una sua messinscena della Bohème più volte ripresa, nonché il dittico composto da Cavalleria rusticana e Pagliacci (1981) e Turandot (1983). Alla Scala è avvenuto anche il suo unico incontro con il mondo del balletto: Il Lago dei cigni (1984), protagonista Carla Fracci.
Di alcune opere Zeffirelli ha proposto memorabili realizzazioni cinematografiche: ricordiamo La Traviata del 1982 con Teresa Stratas, Placido Domingo e Cornel McNeill e Otello dell'86 ancora con Domingo, Katia Ricciarelli e Justino Diaz.
In Arena Zeffirelli ha debuttato con un allestimento di Carmen nel 1995 riscuotendo un grande successo; successo che si è ripetuto col Trovatore nel 2001, esaurito in tutte le rappresentazioni, e lo scorso anno con un nuovo allestimento di Aida, in occasione dell'80° Festival lirico.
"Don Giovanni" il suo ultimo capolavoro.

TRATTO DA ROGATE ERGO Novembre 2006 PAG. 26