LA CHIESA CATTOLICA IN CIFRE:
UNA REALTA' IN MOVIMENTO

 

Le statistiche delle Chiesa Cattolica 2000-2005
Aggiornamenti 2007


1) La presente relazione fornisce un quadro sintetico di alcuni aspetti quantitativi della Chiesa Cattolica nel periodo 2000-2005. L'analisi dei dati numerici verrà condotta, prevalentemente, seguendo la disaggregazione per i cinque continenti, premettendo così di cogliere i mutamenti strutturali occorsi nell'arco temporale considerato e di evidenziare le aree di maggior dinamismo propulsivo e quelle, di contro, in cui si manifestano dei problemi e delle difficoltà.

2) Dal 2000 al 2005, come si evince dalla lettura della Tav. 1, i cattolici del mondo sono passati da poco più di 1.045 milioni a circa 1.115 milioni, con un aumento del 6,7% e, poiché questo aumento risulta assai vicino a quello della popolazione mondiale (circa il 6,9%), la presenza dei cattolici nel mondo è rimasta pressoché invariata: 17,28 nel 2000 e 17,25 nel 2005. L'analisi geografica delle variazioni nel quinquennio mostra un aumento di circa il 18% dei cattolici nell'Africa, che ha invece incrementato la sua popolazione di poco meno del 14%, ed il confronto fra le due percentuali mette in evidenza quanto sia stata efficace l'attività pastorale nei paesi africani. Anche nel continente asiatico si è registrato un aumento dei cattolici superiore a quello della popolazione (8,64% contro il 6,5%). All'incremento minore dei cattolici dell'America e dell'Oceania rispetto a quello della popolazione, si assiste in Europa ad una quasi stazionarietà nel numero dei cattolici nel quinquennio (0,18%). Il peso dei cattolici sulla popolazione risulta invariato nei Paesi asiatici nei quali il 2,9% degli abitanti è battezzato; esso aumenta in Africa e diminuisce negli altri continenti. La distribuzione dei cattolici, in accordo con il differente peso demografico dei diversi continenti, riesce piuttosto diversa nelle varie aree geografiche del pianeta; e ciò, non tanto per i paesi africani e per quelli oceanici per i quali il peso della popolazione sul totale è poco dissimile da quello dei cattolici, quanto per gli altri tre continenti. L'America ha mantenuto, quanto a popolazione, un'incidenza sul totale all'incirca costante, pari a circa il 14%, mentre il peso dei cattolici americani è cresciuto nel quinquennio raggiungendo il 50% della popolazione cattolica nel mondo. L'Europa ha manifestato una tendenza opposta perché, se la sua importanza per quanto riguarda la popolazione è di poco inferiore a quella dell'America, la sua incidenza nel mondo cattolico è invece scesa dal 26,8 al 25,2 ed ha assunto livelli nettamente inferiori a quella dei paesi americani. Il peso dei cattolici dell'Asia è passato dal 10,3 al 10,5 per cento, ma in ogni caso esso è di gran lunga inferiore a quello che il continente ha per quanto riguarda la popolazione e che si attesta intorno al 61%.

3) La mutata ed appena ricordata dinamica differenziale della presenza cattolica nelle varie aree geografiche del pianeta ha imposto un adeguamento delle strutture territoriali della Chiesa al fine di renderle rispondenti ai bisogni e alle esigenze di una efficace operatività della funzione pastorale. La distribuzione per area delle circoscrizioni ecclesiastiche riflette sostanzialmente i fenomeni sopra evidenziati per l'arco temporale in esame: esse sono passate nel mondo da 2.992 a 3.061, con un aumento di oltre il 2%. In particolare, si registra un cospicuo incremento per l'Asia (da 638 a 666 unità, pari al 4,4%) e una stabilità quasi assoluta per l'Europa, mentre la crescita per gli altri tre continenti si colloca intorno al 2-2,5%. Se si rapporta poi il numero dei fedeli a quello delle circoscrizioni al 2005, emergono marcate differenze. Mentre l'Oceania (il continente con la più scarsa densità demografica sul territorio) registra un presidio ecclesiale ogni 110 mila fedeli, l'Asia ne ha uno ogni 175 mila, l'Africa uno ogni 301 mila e l'Europa uno ogni 378 mila. Il quoziente più elevato è per l'America, con una circoscrizione ogni 521 mila fedeli. Un andamento di crescita più accentuato si palesa, invece, per i centri pastorali che, nel mondo intero, sono passati da 409 mila a 433 mila, dal 2000 al 2005. Ma se in Oceania e in Europa i centri sono diminuiti, la situazione si presenta molto dinamica in America, in Asia e in Africa. In particolare in America l'aumento è stato del 7,9% in cinque anni e al 2005 essi rappresentavano oltre il 30% della consistenza mondiale, contro il 29% nel 2000. Un cammino inverso è stato compiuto dall'Europa, dove i centri sono scesi dal 36% al 34%. È interessante relativizzare le misure ragguagliando la popolazione cattolica nel suo complesso al numero dei centri pastorali. A livello planetario tale rapporto rimane pressoché stabile, seppur con una lievissima crescita nel corso del tempo, intorno al valore di 2.500 fedeli per centro. Le variazioni di maggior spicco si presentano per l'Africa con un incremento del numero di fedeli nel volgere del tempo, mentre in America e in Asia la tendenza si muove verso un declino dei valori e, dunque, verso un lieve miglioramento dell'indice. La situazione europea si caratterizza per una sostanziale stabilità; infine in Oceania si è verificata una crescita del rapporto nel corso del tempo. Si ribadisce, tuttavia, che queste ultime variazioni risultano abbastanza contenute.

4) Nei cinque anni che vanno dal 2000 al 2005 il numero dei vescovi è passato da 4.541 a 4.841, con un incremento relativo del 6,61% (Tav. 2). Tale movimento di crescita si riscontra in tutti i continenti, pur se la variazione relativa si presenta un po' più accentuata per il continente asiatico e per l'America e un po' al disotto della tendenza generale per l'Africa, per l'Europa e per l'Oceania. Si può altresì segnalare che il peso relativo di ciascun continente è rimasto, nel periodo, pressoché invariato e commisurato all'importanza relativa delle singole realtà continentali. Può essere di qualche utilità la valutazione del numero di sacerdoti, sia diocesani che religiosi, per ogni vescovo, in quanto tale semplice rapporto fornisce una prima e forse un po' semplicistica idea di quelli che, almeno a livello meramente numerico, sono gli impegni pastorali a cui ogni vescovo, mediamente in ciascun continente, deve far fronte. Ebbene, dai dati qui di seguito presentati di tale rapporto, risulta un migliorato equilibrio quantitativo fra sacerdoti e vescovi, al trascorrere del tempo fra l'inizio e la fine del periodo osservato.

NUMERO SACERDOTI/NUMERO VESCOVI
C O N T I N E N T E 2000 2005
AFRICA 45,2 51,4
AMERICA 71,2 66,0
ASIA 69,5 72,2
EUROPA 139,4 127,1
OCEANIA 40,9 37,4
MONDO 89,2 83,9

5) Il numero dei sacerdoti, sia diocesani che religiosi, è leggermente accresciuto negli ultimi anni qui considerati con una variazione complessiva dello 0,3% (Tav.3). Questo vale a livello planetario, in quanto per i singoli continenti le dinamiche sono assai differenziate. A fronte di notevoli incrementi per l'Africa e per l'Asia, dove si registra rispettivamente un +19,2% e un +14,9%, e ad una sostanziale stazionarietà per l'America, si pone l'Europa con una flessione del 4,97% e l'Oceania con un calo del 4,71%. Una variabilità ancora più accentuata emerge se si opera la distinzione tra sacerdoti diocesani e sacerdoti religiosi. Mentre nel mondo il numero dei primi è passato da 265.781 nel 2000 a 269.762 nel 2005, manifestando quindi una significativa ripresa, quello dei religiosi appare in costante declino. Infatti i sacerdoti religiosi, che erano oltre 139 mila nel 2000, si sono ridotti a poco più di 136 mila nel 2005. La distribuzione percentuale dei sacerdoti per continente evidenzia, come era da attendersi, sensibili cambiamenti nei 5 anni considerati. Africa e Asia contribuivano complessivamente nel 2000 al 17,4% del totale mondiale; nel 2005 la loro quota era salita a oltre il 20%. L'America mantiene nel tempo una frazione di circa il 30%, mentre l'Oceania rimane relativamente stabile attorno ad una quota di poco più dell'1%. L'unico continente che ha visto diminuire, e vistosamente, la propria quota è l'Europa: nel 2000 gli oltre 208 mila sacerdoti europei rappresentavano quasi il 51,5% del totale del gruppo ecclesiastico, mentre cinque anni più tardi erano scesi al 48,8% a causa del forte calo dei diocesani, passati da 145.268 a 138.492 (anche i religiosi hanno nello stesso periodo evidenziato una perdita di circa 3,6 mila unità, collocandosi a poco più di 59 mila). Nel mondo, il numero di cattolici per sacerdote - che rappresenta un indicatore inverso di presenza sacerdotale - da circa 2.579 al 2000 era salito a oltre 2.700 nel 2005. Un miglioramento si è verificato in Asia (da 2.463 a 2.329) e in Africa (da 4.786 a 4.741), mentre meno soddisfacente appare la situazione in America dove alla vivace dinamica nella crescita dei fedeli ha fatto meno riscontro un adeguato numero di sacerdoti: si è passati da 4.298 a 4.592. Un peggioramento si è verificato anche in Oceania e in Europa, che però continua a presentare il rapporto più soddisfacente, pur se deteriorato rispetto al 2000.

6) I diaconi diocesani oppure religiosi con carattere di permanenza nel loro stato, costituiscono una collettività degli operatori pastorali che è in rapida evoluzione (Tav. 4). Questi oggi non sono molti (33.339 in tutto il mondo nel 2005) ma aumentano con grande velocità. Nel quinquennio 2000-2005, nel mondo, i diaconi sono aumentati del 20%; la crescita ha interessato tutte le aree territoriali considerate. Nell'America l'aumento dei diaconi è stato del 18%, in Europa di circa il 24% e nell'Oceania quasi il 27%; del 3,6 è aumentato il numero dei diaconi africani, il 10% è stato l'incremento registrato in Asia. Non sono da segnalare variazioni di gran rilievo nella distribuzione planetaria dei diaconi durante il periodo esaminato: si verifica sono una lieve diminuzione del numero relativo dei diaconi in America ed una altrettante crescita di quello dell'Europa. Non è privo di interesse rammentare che questa figura religiosa è molto presente in America (specialmente quella del Nord) con il 47% di tutti i diaconi nel mondo, ed anche in Europa (33). Per un utile completamento del quadro sin qui delineato, conviene considerare il rapporto del numero dei diaconi permanenti ragguagliato, area per area, al numero dei sacerdoti presenti, il che serve ad evidenziare il ruolo di questi operatori nell'esercizio dell'azione pastorale a fianco dei sacerdoti. Effettuando i calcoli si trova che nel 2005 tali operatori variano da un minimo di 0,28 per 100 sacerdoti (in Asia) ad un massimo di 17,95 in America. Per le altre aree il rapporto assume valore intermedio: 1,15 in Africa, 5,51 in Europa e 4,83 in Oceania, essendo 8,22 il valore mondiale. Le tendenze temporali del quoziente vengono nel complesso rispettate: si può forse porre in rilievo la notevole crescita, a partire dal 2000, registratasi nell'America del Nord e continentale e nella zona europea; di contro, e come altro estremo, la lenta crescita nell'Africa, nell'Asia e nell'Oceania. È quindi evidente che, con riferimento a questo indice, i diaconi permanenti si concentrano proprio in quelle aree dove più problematico appare il ricambio sacerdotale.

7) I religiosi professi non sacerdoti costituiscono un gruppo a livello planetario in notevole contrazione: se ne annoverano 55.057 nel 2000 e sono diventati 54.708 nel 2005 (Tav. 5). La crisi che ha investito questa categoria di operatori pastorali non accenna a cessare ed è preoccupante che, ad accezione dell'Africa e dell'Asia, in tutto il resto del mondo seguitino a ridursi. La flessione complessiva nel mondo è da ascrivere in primo luogo al calo riscontrato in Europa (-9,76%), in America (-0,95%) e in Oceania (-14,87%). Questi andamenti determinano anche una dislocazione numerica differente, nel corso del tempo, fra i vari continenti: l'Europa e l'America, al 2005, risultano essere sempre i continenti con il maggior numero di religiosi professi non sacerdoti, ma con un peso relativo ben minore di quello riscontrato all'inizio del periodo. L'Europa, in particolare, ha visto scendere la sua quota relativa dal 39,4% del 2000 al 35,78% del 2005.

8) Le religiose professe rappresentano oggi complessivamente una popolazione di oltre 760 mila unità, circa due volte quella dei sacerdoti e per circa il 42% residente in Europa, seguita dall'America che conta oltre 215 mila consacrate e dall'Asia che raggiunge le 153 mila unità (Tav. 6). Il numero delle religiose professe nel mondo è andato progressivamente riducendosi nello scorso quinquennio. Osservando la distribuzione per aree continentali, si osserva un ridimensionamento della presenza di religiose in Europa e in America a vantaggio di Africa e di Asia. In percentuale, infatti, se nel 2000 il complesso delle religiose operanti in Europa e in America rappresentava il 75 per cento circa del totale, nel 2005 esse incidevano sul dato mondiale con poco più del 70%. La variazione positiva di maggior rilievo si osserva in Africa dove l'incidenza delle religiose professe nel 2005 si attesta al 12 per cento del totale mondiale. Anche in Asia le religiose hanno seguito un trend positivo, passando da poco più di 52 mila ad oltre 58 mila unità.

9) Il numero degli studenti di filosofia o di teologia nei seminari diocesani o in quelli religiosi non ha fatto che aumentare dal 2000 sino al 2002 dopo di ché è subentrata una fase di stabilità sostanziale fino al 2005. Complessivamente nell'ultimo periodo si è avuto un tasso di aumento del 3,49%, inferiore al 3,98% del quinquennio 1995-2000 e al 9,11% del quinquennio 1990-1995, ma pur sempre indice di un consolidamento della crescita tuttora in atto. Tale variazione relativa è stata positiva in quasi tutti i continenti (fa eccezione l'Europa che ha fatto registrare nell'intero periodo una flessione del 14,6%) ed è stata particolarmente elevata in Africa 15,7% e in Asia 15,6%. L'America ha visto uno sviluppo abbastanza regolare del numero dei candidati fino al 2002, in seguito vi è stato un consolidamento intorno alle 37 mila unità. Nel 2005 su 100 candidati al sacerdozio (Tav. 7) di tutto il mondo, 32 erano americani, 26 asiatici, 21 africani, 20 europei e 1 dell'Oceania. Per quanto riguarda il rapporto dei candidati al sacerdozio (Tav. 7) rispetto alla popolazione cattolica non è privo di interesse rilevare che nel 2005 si pongono al di sopra della media mondiale (103 candidati per milione di cattolici) l'Asia (258) e l'Africa (154). Al di sotto tutte le altre zone territoriali.